La durata del congedo parentale per i papà è aumentata a quattro giorni; ripristinata la possibilità di fruire di un ulteriore giorno di congedo facoltativo
Con il messaggio 894/2018 del 28 febbraio l’Inps ha fornito chiarimenti in relazione alla proroga del congedo parentale per i papà lavoratori, oltre che al ripristino del congedo facoltativo.
L’istituto ha precisato che le disposizioni sul congedo obbligatorio per il lavoratore dipendente si applicano anche a nascite e adozioni/affidamenti avvenuti nel 2017 e nel 2018. A tal proposito, la durata del congedo obbligatorio per il padre è aumentata, per l’anno 2018, a quattro giorni. Questi sono da fruire, anche in via non continuativa, entro i cinque mesi di vita del figlio; oppure, in caso di adozione/affidamento nazionale o internazionale, dal momento dell’ingresso in famiglia o in Italia del minore.
Sono tenuti a presentare domanda all’istituto solamente i lavoratori per i quali il pagamento delle indennità è erogato direttamente dall’Inps. Lo precisa la circolare n. 40 del 14 marzo 2013. Diverso il discorso qualora le indennità siano anticipate dal datore di lavoro; in tal caso “i lavoratori devono comunicare in forma scritta al proprio datore di lavoro la fruizione del congedo di cui trattasi, senza necessità di presentare domanda all’Istituto”. Sarà poi il datore a comunicare all’Inps, attraverso il flusso Uniemens, le giornate di congedo fruite.
Per il 2018 poi è stata ripristinata la possibilità per il padre lavoratore dipendente di fruire di un ulteriore giorno di congedo facoltativo.
Tale circostanza è prevista previo accordo con la madre e in sua sostituzione, “in relazione al periodo di astensione obbligatoria spettante a quest’ultima”. Per le nascite e le adozioni/affidamenti avvenuti nell’anno solare 2017, i padri lavoratori dipendenti hanno diritto, invece, a due soli giorni di congedo obbligatorio. Tale disposizione è valida anche se i giorni ricadono nei primi mesi dell’anno 2018. Lo stabilisce il messaggio n. 828 del 24 febbraio 2017.
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