Il punto sul reato con l’avvocato Emanuela De Rossi, Esperta in epatologia legale. Il caso di Valentino T., 31 anni, arrestato a Roma per aver contagiato volontariamente le sue ex compagne con il virus dell’HIV. Valentino sapeva di essere sieropositivo ma non l’ha detto a nessuno.
RAPPORTI NON PROTETTI – Dal 2006 al 2014 ha frequentato donne, tutte conosciute in chat, alle quali chiedeva rapporti sessuali non protetti. Con alcune di loro ha avuto lunghe relazioni senza mai ammettere di essere malato. L’ultima delle sue partner che per puro caso è venuta a sapere che il ragazzo aveva l’AIDS lo ha denunciato. E’ partita così l’indagine della procura durata diversi mesi che ha permesso, non solo di fermare il ragazzo dal contagio ma anche di rintracciare le donne, tutte conosciute su internet. Valentino T, arrestato con l’accusa di lesioni gravissime si trova ora nel carcere di Regina Coeli.
IL REATO – «La condotta di Valentino T, colpevole di aver taciuto la propria sieropositività al virus HIV e di aver così contagiato parecchie donne, integra tutti gli elementi del reato di lesioni personali previsto dall’art. 582 c.p. con l’aggravante specifica prevista dall’art. 583 c.p. in quanto dal comportamento dell’uomo è derivata una malattia probabilmente o certamente insanabile» spiega l’avvocato Emanuela De Rossi, Esperta in contenzioso sui problemi legati alle infezioni epatiche. «Per costante orientamento giurisprudenziale, si tratta di un reato ascrivibile a colui che contagia il proprio partner tacendo la circostanza di esser positivo al virus HIV – continua De Rossi – anche se la condotta non è diretta a cagionare una lesione personale, è comunque accompagnata dalla piena consapevolezza del proprio stato di salute e dall’indifferenza per il bene vita della vittima».
RISARCIMENTO DANNI ALLE VITTIME – Detta circostanza corrisponde esattamente allo schema legale del dolo eventuale: l’agente oltre ad essersi rappresentato mentalmente la concreta possibilità di verificazione dell’evento lesivo, tenendo la condotta descritta ne ha pienamente accettato il rischio di verificazione. Nel caso in cui Valentino T venga condannato, alle donne contagiate potrebbe essere riconosciuto un congruo risarcimento dei danni subiti»
I TEST CLINICI – La polizia è riuscita a rintracciare solo alcune delle ragazze, che convocate a Piazzale Clodio sono state messe a conoscenza del rischio di contagio poi drammaticamente confermato dai test clinici. Al momento, sei risultano infette. Ma secondo la polizia potrebbero esserci altri casi, dal momento che l’uomo usava internet per incontri di sesso anche di gruppo.