Con la recentissima sentenza n° 482/2016 la Corte dei Conti Campana ha messo chiarezza, se così si può dire, in un argomento tanto delicato quanto spinoso, ovvero, l’esclusività assoluta del rapporto lavorativo dei Medici Legali nei confronti dell’INPS.

In sostanza, la detta Corte, sostiene, che il medico Inps che, senza autorizzazione alcuna, svolga anche l’attività libero professionale è passibile della sanzione prevista dall’art. 53, commi 7 e 7bis, del decreto legislativo n°165/2001, come novellato dalla Legge 190/2012.

Tale articolo, prevede che il dipendente pubblico (e tale sarebbe il medico INPS) che svolga attività professionale considerata incompatibile o senza la previa espressa autorizzazione della amministrazione di appartenenza, venga sanzionato economicamente in misura eguale agli introiti derivanti dalla attività svolta senza permesso.

La questione, che pare in prima battuta semplice, è in realtà più complessa poiché, nel casi di specie, il lavoratore in questione non è un impiegato ma bensì un Medico che, diversamente da tutti i colleghi dipendenti di strutture sanitarie, non sarebbe facultato a svolgere la attività professionale c.d. extra moenia, ovvero, quella attività privata svolta all’esterno delle mura della struttura pubblica in orari diversi da quelli previsti dal contratto di lavoro.

Ciò si spiega, secondo la Corte, con il fatto che il medico INPS, seppure esercente una professione sanitaria, è inserito nei ruoli amministrativi, né più, né meno, che un impiegato di qualsivoglia categoria. Di più! La riforma della detta norma operata dalla Legge di Stabilità del 2012, secondo la Corte, pone limiti ancora più restrittivi poiché miranti ad evitare qualsivoglia posizione di conflitto di interessi. Ebbene, da tale punto di vista, in effetti, un medico INPS potrebbe trovarsi certamente a periziare privatamente soggetti in causa contro l’Ente il che giustificherebbe il diverso inquadramento della fattispecie specifica.

Una sentenza dai possibili effetti negativi incalcolabili per i numerosi medici INPS che decide una diatriba che, certamente, è ancora lungi dal terminare.

                                                           Avv. Gianluca Mari

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