Con la risoluzione 64/255 le Nazioni Unite hanno aperto il decennio 2011-2020 della sicurezza stradale, per promuove una nuova cultura che porti a risultati concreti e cambiamenti tangibili.

Più di 3.500 persone muoiono ogni giorno sulle strade del mondo, per un totale annuo di 1,3 milioni di morti e 50 milioni di feriti. Oltre la metà sono pedoni. Il 90% degli incidenti mortali si verifica nei Paesi a basso e medio reddito, dove circolano meno della metà dei veicoli. I sinistri stradali risultano tra le prime tre cause di morte per le persone tra i 5 e i 44 anni. Senza adeguati interventi, nel 2030 l’incidentalità diventerà la 5 a causa di morte nel mondo (oggi è la nona). L’Onu ha deciso quindi di sollecitare i governi nazionali e tutti i soggetti coinvolti nella sicurezza della mobilità con un nuovo decennio di iniziative per la mobilità responsabile, ponendo al 2020 un riferimento temporale per misurare l’efficacia delle politiche nazionali ed internazionali per la sicurezza della circolazione delle persone e delle merci.

Il supporto della FIA L’ACI e la Federazione Italiana dell’Automobile supportano l’azione dell’ONU con la campagna “FIA Action for Road Safety”, proseguendo il cammino intrapreso nel 2009 a Mosca con la prima Conferenza Interministeriale Mondiale sulla Sicurezza Stradale. Si crea così una nuova sinergia tra le varie iniziative degli Automobile Club internazionali per la sicurezza stradale, contando anche sull’impegno continuo di tutti i team che animano il motorsport nazionale, internazionale e mondiale. Tra i pilastri del piano dell’Onu 2011-2020: elaborare strategie, piani e obiettivi di sicurezza stradale a livello nazionale, sorretti da attività di raccolta dati e di ricerca, che consentano di studiare le misure più adeguate e di monitorarne l’implementazione e l’efficacia. Incrementare la sicurezza delle reti viarie a tutela di tutti gli utenti della strada, in particolare di quelli più deboli (pedoni, ciclisti e disabili), tramite una più metodica valutazione delle infrastrutture esistenti e una maggiore attenzione alla sicurezza nelle fasi di pianificazione, progettazione, costruzione e gestione.

Favorire l’adozione universale delle più avanzate tecnologie disponibili per la sicurezza attiva e passiva dei veicoli, attraverso l’armonizzazione di standard globali, programmi di informazione per i consumatori e gli incentivi più idonei ad accelerare la diffusione dei dispositivi in grado di prevenire gli incidenti. Sviluppare programmi per migliorare il comportamento degli utenti della strada. Sollecitare il rispetto delle leggi con nuove azioni formative e nuove campagne di sensibilizzazione rivolte soprattutto a massimizzare l’uso delle cinture di sicurezza e dei caschi per i conducenti di motocicli, e a contrastare la guida in stato di ebbrezza e il superamento dei limiti di velocità. Migliorare la risposta alle emergenze post-incidente e la capacità dei sistemi sanitari e parasanitari di fornire alle vittime della strada cure efficaci e periodi di riabilitazione più adeguati.

Se hai avuto un incidente stradale ed ancora non hai avuto il risarcimento, chiama Responsabile Civile per una consulenza gratuita con i nostri esperti al numero 06/69320026 o scrivi alla redazione: redazione@responsabilecivile.it

 

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