Stretta da parte di Arac sulla partecipazione dei medici ai convegni sponsorizzati. L’Anticorruzione vuole ridurre i rischi di favoritismi
L’Arac, organo anticorruzione della Lombardia, ha avviato un giro di vite nei confronti della partecipazione dei medici ai convegni sponsorizzati dalle case farmaceutiche.
La ragione è quella di scongiurare potenziali favoritismi e conflitti di interesse. Un argomento molto attuale come dimostrano le frequenti e numerose inchieste giudiziarie.
Il problema dei medici ai convegni sponsorizzati dalle multinazionali pone una questione etica.
Le aziende sostengono a loro spese viaggi e soggiorni dei dottori in occasione degli eventi di aggiornamento professionale, ma il pericolo è che i rimborsi siano un modo per ingraziarsi i professionisti.
I quali, per sdebitarsi, potrebbero privilegiare la prescrizione di un determinato farmaco dell’impresa farmaceutica stessa invece che un altro simile.
La questione è nata quando, nelle scorse settimane, un importante ospedale lombardo si è rivolto all’Arac. La ragione? Ottenere un parere in materia di conflitto di interesse. Si trattava, appunto, della partecipazione dei propri medici ai convegni sponsorizzati da una casa farmaceutica.
L’Autorità regionale anticorruzione (Arac), guidato da Adriana Garramone, ha dato una risposta tecnica.
“Sussiste – afferma Garramone – un potenziale conflitto di interessi anche se l’incarico viene conferito da una ditta privata non fornitrice dell’ospedale stesso”.
Un commento che non lascia spazio a interpretazioni. Molti lo hanno letto come un’importante limitazione della partecipazione ai congressi. Ma l’indicazione non può restare limitata a un singolo ospedale che si è mosso di propria iniziativa.
Proprio per questa ragione, l’Anticorruzione sta definendo delle linee guida per tutte le aziende sanitarie della Lombardia.
“Noi vogliamo fornire uno strumento di prevenzione”, ha dichiarato Garramone. Questo perché l’obiettivo dichiarato è “tutelare soprattutto i malati che rischiano di pagare sulla propria pelle eventuali favoritismi a una determinata casa farmaceutica o ditta di apparecchiature sanitarie”.
Nel piano anticorruzione emanato proprio da Anac, l’Anticorruzione nazionale di cui l’Arac è la riproduzione regionale, vi erano già indicazioni precise a riguardo.
“Nel caso in cui la formazione dei professionisti sia sponsorizzata con fondi provenienti da imprese private – si legge – le aziende sanitarie predispongono procedure che prevedano che le richieste di sponsorizzazione siano indirizzate direttamente alla struttura indicata dall’azienda (es. direzione sanitaria) e non ai singoli professionisti o a loro associazioni private e che tali richieste non siano mai nominative, dovendo essere l’azienda a indicare e autorizzare i dipendenti idonei a beneficiarne (in relazione al ruolo organizzativo, al bisogno formativo, ecc.)”.
Indicazioni importanti che, secondo l’Anticorruzione regionale, devono essere approfondite “per fornire un vademecum il più incisivo possibile” , ha concluso Garramone.
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