Medico del 118 denuncia gli abusi in servizio, ma i sindacati se la prendono con lui: ‘infanga la categoria’. Il medico: ‘ho fatto nomi e cognomi’.

Da diverso tempo Gaetano Dipietro, medico del 118 di Bari, inoltrava segnalazioni ai vertici dell’Asl su comportamenti “al limite del penale” (quando non oltre) tenuti dal personale del pronto intervento.
L’ultima in ordine di tempo risale al 23 ottobre scorso. Data la gravità della situazione, il direttore della Centrale Operativa Antonio Dibello ha deciso di intervenire.

Comportamenti al limite della legalità

Un quadro veramente sconcertante quello che emerge. Un operatore che si fermava “in una braceria durante il turno di servizio”. Un autista dell’ambulanza “che pretendeva denaro per trasportare mia madre in ospedale”. L’infermiere che “faceva irruzione nella centrale operativa e aggrediva fisicamente il personale di turno, in disaccordo sugli incarichi ricevuti”.
E ancora. Medici che “rifiutano interventi in emergenza”, autisti che “bloccano le ambulanze al pronto soccorso e manomettono vistosamente le sim dei localizzatori”, l’infermiere che ha “protratto un intervento a domicilio per cinque ore e mezzo”.
Una situazione per la cui gravità il direttore Dibello ha deciso di intervenire: “Da varie segnalazioni ricevute risulterebbero comportamenti poco professionali, e alcuni con connotazioni di scarsa deontologia, arroganza e spregio per la salute del cittadino”.
Così, il direttore Dibello ha chiesto ai referenti di area di “dare ampia divulgazione a tutto il personale per verificare se vi sono stati simili comportamenti“.

Quando il medico del 118 denuncia gli abusi, i sindacati se la prendono con lui

Ma, una volta emersa la situazione, come raccontato sulle pagine di Repubblica, sembra che le conseguenze negative non si siano riversate sui responsabili dei comportamenti negligenti ma su chi li ha denunciati, il dr. Dipietro.
Il documento inviato ai dirigenti del 118”, spiega Dipietro a Repubblica, “è stato parzialmente divulgato e le organizzazione sindacali, stravolgendo il senso del mio intervento, mi hanno messo contro l’intera categoria“.
Sono accuse gravi che minano la credibilità, l’immagine e la dignità degli operatori del 118, la cui stragrande maggioranza lavora con grande spirito di sacrificio, serietà e diligenza“, protesta il segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil, Antonio Ventrelli.
Il sindacato ha quindi chiesto al direttore generale dell’Asl un immediato intervento “al fine di fare chiarezza sulla vicenda e individuare le eventuali responsabilità, evitando di sparare nel mucchio e di scaricare in modo generico quintali di fango su un’intera categoria“.
Non ho sparato nel mucchio”, precisa il dr. Dipietro. “Ho segnalato con nomi e cognomi, le nefandezze che semplici cittadini e gli altri operatori mi hanno fatto arrivare in questi anni.
Non so spiegarmi come mai nessuna delle mie segnalazioni ha assunto un rilevo disciplinare.
E’ questo che ci scredita agli occhi dei cittadini che denunciano e degli operatori onesti e diligenti, che sono almeno il 98 per cento del totale.
E’ così che vengono insultati, per colpa di qualche mela marcia e di chi non fa i necessari controlli. Io ho fatto il mio dovere“.
 
Leggi anche
RIFORMA DEL 118 IN PUGLIA, LA REGIONE AUSPICA CAMBIAMENTI RAPIDI
 

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui