Per uno shock devastante è necessaria una psicoterapia adeguata per Omran, il bambino estratto vivo dalle macerie di Aleppo dopo l’ennesima esplosione.
L’immagine che in queste ore sta commuovendo tutti è quella del bimbo seduto nell’ambulanza imbiancato dalla polvere e dall’espressione di “stupore calmo”. Melita Ricciardi, psicologa dell’emergenza che si occupa di minori, traccia un profilo psicologico del bambino sfuggito al bombardamento. Secondo lei la reazione del piccolo è purtroppo una “normale” conseguenza dell’accaduto. Si tratta di una sorta di “morte dell’anima”, l’incapacità cioè di provare emozioni. Una ferita perpetua con flashback che torneranno per sempre senza un’adeguata psicoterapia. Secondo la dottoressa Omran “ha il tipico viso da choc. Non riesce a provare emozione. La sua reazione è di totale distacco emotivo. In questi casi, infatti, può esserci una fase catatonica o una fase di totale incoscienza, in cui non si percepisce il pericolo. Per i bambini la paura, legata al fatto di non avere più protezione e sicurezza, porta più facilmente a questa sorta di ‘anestesia’. Il piccolo di Aleppo non ha chiaramente vicini i genitori, o comunque le sue figure di riferimento. Ha una ferita psicologia profonda, una morte dell’anima appunto, con segni che rimarranno per sempre”.
Per la psicologa è importante che ora il bambino trovi punti di riferimento, protezione e affetto che lo possano sostenere e aiutare nel ricaricarsi emotivamente, a pensare di non essere rifiutato e di riprendere fiducia negli esseri umani. Secondo l’esperta i flashback accompagneranno Omran quando sarà adulto con gravi conseguenze se non sarà curato adeguatamente. I bombardamenti infatti sono come abusi e una terapia giusta potrà aiutare il piccolo siriano a sviluppare una migliore resilienza, la capacità di riorganizzare in maniera positiva la propria vita di fronte alle difficoltà. Secondo la psicologa infatti i bambini provenienti da zone di guerra hanno delle grandi risorse per affrontare esperienze drammatiche di questo tipo.
