Finiranno a processo i medici che avevano in cura, due anni fa, un 52enne di origini sarde deceduto a seguito di un Tso.

La Procura di Mantova ha chiuso le indagini riguardanti il caso di un uomo morto dopo un Tso a novembre del 2016 all’ospedale Carlo Poma.

Per la vicenda, adesso, sono indagati per omicidio colposo i medici che lo avevano in cura.

Ma ecco che cosa era accaduto. La vittima, un 52enne di origini sarde, era stata ricoverata in ospedale nel tardo pomeriggio del 17 novembre 2016.

Tutto era nato perché, i suoi vicini di casa, avevano visto l’uomo nel corso della giornata fare avanti e indietro dal suo appartamento al marciapiede, urlando frasi e preda di uno stato di fortissima agitazione. Si erano anche uditi calci e pugni sferrati contro il muro di casa.

Era stata quindi allertata la Questura che aveva inviato una volante. Contestualmente era intervenuto il personale di un ambulanza.

Non riuscendo a placare l’uomo, il 52enne era stato così portato in ospedale per un Aso (Accertamento Sanitario Obbligatorio). Lì era stato sottoposto a un Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio) con conseguente ricovero nel reparto di Psichiatria.

Nelle prime ore del 18 novembre, l’uomo morto dopo un Tso era infatti stato trovato privo di vita nel letto del reparto.

Immediatamente erano state avviate le indagini, che però non avevano evidenziato lesioni o altri segni che facessero pensare che il 52enne fosse stato sottoposto a violenze. E questo né da parte delle forze dell’ordine né durante il tso.

Contestualmente, i familiari del 52enne si erano rivolti a un legale che ha nominato un proprio perito di parte. Quest’ultimo, dopo avere consultato la documentazione clinica della vittima, ha concluso che a causarne il decesso sarebbe stato un dosaggio errato dei farmaci che gli erano stati somministrati quel giorno.

A questo sono seguiti ulteriori accertamenti medico-legali che, adesso, hanno portato al rinvio a giudizio dei medici del Carlo Poma che hanno avuto in cura l’uomo.

 

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