Tra le principali anomalie segnalate, la mancanza di posti letto, le carenze igieniche e l’impiego di farmaci scaduti

Nel periodo delle festività natalizie il Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri, con l’impiego di 600 uomini, ha ispezionato circa duecento strutture ospedaliere del Paese con l’obiettivo di verificare le condizioni di efficienza dei servizi di assistenza all’utente.
Il quadro emerso dal mese di controlli presenta luci e ombre.  I blitz dei Carabinieri per la tutela della salute hanno evidenziato, in alcuni casi, carenze igieniche, mancanza di posti letto e anche impiego di farmaci scaduti. Complessivamente sono state contestate 19 sanzioni amministrative, mentre 11 persone sono state deferite all’autorità giudiziaria. Tuttavia, “si tratta di episodi limitati”, spiegano i Carabinieri, “che non condizionano la generalizzata situazione di funzionalità offerta dalla gran parte delle strutture visitate, operanti sul territorio”.
Tra le principali anomalie riscontrate figura il sovraffollamento degli ospedali “con prevalenza di persone anziane nei pronto soccorso”, soprattutto nelle strutture dei maggiori centri abitati, “anche a causa del concomitante picco epidemico influenzale accentuato dalle condizioni atmosferiche particolarmente avverse”. In alcune circostanze, vedi quanto accaduto a Nola, si è registrato “un numero di accessi al pronto soccorso pari al doppio della media giornaliera”.
L’attività di monitoraggio, inoltre, ha portato alla luce alcune situazioni particolari, oggetto di ulteriori approfondimenti.  Tra questi,  la chiusura, il 16 dicembre 2016, della sala operatoria del Dipartimento di Chirurgia di un ospedale della provincia di Ragusa a causa della mancanza dei requisiti igienico sanitari e strutturali.
Il 12 gennaio 2017, invece,  il Nas di Palermo ha segnalato un dirigente medico per aver detenuto negli armadi delle stanze per l’emergenza di codice rosso e giallo, 13 confezioni di medicinali scadute di validità.  Trentaquattro confezioni di medicinali scadute di validità sono state rinvenute anche presso un ospedale della provincia di Bari mentre sono state rilevate “anomalie strutturali, organizzative e funzionali e attrezzature insufficienti (barelle, carrozzelle)” presso gli ospedali della provincia di Cosenza.

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