Il sindaco si rivolge alla Prefettura per denunciare l’interruzione di pubblico servizio. Il Governatore Zaia ordina un’inchiesta

Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha annunciato di aver ordinato al direttore generale dell’area sanità e sociale della Regione l’attivazione di un corpo ispettivo per la stesura di una relazione su quanto realmente accaduto a dicembre a Pieve di Cadore dove una donna afferma di essere stata costretta a partorire in casa perché, essendo chiuso il Reparto di Ostetricia presso l’ospedale cittadino, sarebbe stata indirizzata presso il nosocomio di Belluno, dove però sarebbe stata respinta perché, a detta del personale sanitario, non era ancora il momento.
Lo ha reso noto nelle scorse ore il sindaco della cittadina veneta, che ha spiegato come da mesi l’ospedale cadorino accolga solo le urgenze, mentre di norma le donne in prossimità del parto vengano dirottate presso il nosocomio del capoluogo di provincia. Il primo cittadino ha presentato una denuncia in Prefettura “per interruzione di pubblico servizio”. E’ dal 5 novembre, infatti, che il punto nascite dell’ospedale locale è stato chiuso, “con grave nocumento e rischio per madre e figlio”.
Alla denuncia il sindaco ha anche allegato una nota redatta tre anni fa dalla polizia stradale che attesta come i tempi di percorrenza tra Pieve e Belluno non siano affatto celeri; da alcune località, per raggiungere il capoluogo un automezzo in condizioni di traffico normale impiega mediamente un’ora e mezza. Tempi che si riducono a 45, 50 minuti se a percorrerlo è un’ambulanza mentre si allungherebbero di gran lunga nelle giornate di traffico intenso, che interessano le vie che portano verso le note località turistiche del Cadore, fino al rischio di blocco totale del traffico in condizioni meteo avverse.
La denuncia contiene anche l’esortazione al prefetto a farsi sentire anche dalla politica regionale che avrebbe gravi responsabilità in merito. “Se emergeranno eventuali colpe – la risposta di Zaia in riferimento alla mamma che avrebbe partorito in casa – i responsabili andranno individuati e puniti”.

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