L’Assessore regionale alla Sanità annuncia la presentazione di un disegno di legge per estendere l’obbligatorietà vaccinale a elementari e medie
“Chi non si vaccina non può andare a scuola. Presenteremo già in settimana un disegno di legge regionale per estendere l’obbligatorietà vaccinale anche alle elementari e alle medie, coprendo così tutti gli anni della scuola dell’obbligo”. Lo ha anticipato al Messaggero l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato (nella foto).
Un annuncio che arriva in seguito al clamore suscitato dal caso del bimbo di Roma di otto anni che non può tornare a scuola perché in classe ci sono 5 bambini non vaccinati. Il ragazzo, colpito da leucemia, ha superato un ciclo di cure chemioterapiche ma, essendo immunodepresso è necessario che “la collettività frequentata dal paziente abbia effettuato le vaccinazioni previste”. come raccomandato dai medici.
La Regione Lazio ha quindi deciso di schierarsi dalla parte del bambino, e di tutti quelli che in futuro dovessero trovarsi nella stessa situazione. Attualmente, infatti, l’obbligo di vaccinazione per l’accesso a scuola è limitato alle classi dell’infanzia, ovvero alla fascia di età 0-6 anni.
“Nel Lazio – ha spiegato D’Amato – i dati sulle vaccinazioni sono molto alti, il 97% dei bambini in età scolastica è coperto dai vaccini. Esiste però una minoranza ma come tale non può prevalere su una maggioranza”.
D’accordo con la decisione il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi. “In Italia è sparita l’educazione al bene comune – ha affermato all’agenzia Dire -. Vaccinarsi è importante proprio per creare il cosiddetto ‘effetto gregge’ che protegge tutti”.
Intanto all’Istituto in cui è iscritto il bambino protagonista della vicenda, i medici dell’Asl Rm2 prenderanno contatti con le famiglie dei bambini ancora non vaccinati. L’obiettivo èp cercare di convincerli a vaccinare i propri figli permettendo così anche al compagno di classe immunodepresso di tornare a scuola.
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