La Procura di Santa Maria Capua Vetere apre fascicolo sulla morte di un operaio 34enne, schiacciato da una pressa a Marcianise, durante il lavoro

Schiacciato da una pressa a Marcianise, nel Casertano: la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere apre fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo. La magistratura – come riferisce Casertanews.it – indaga sulla morte di un 34enne di Santa Maria a Vico, morto in ospedale dopo 11 giorni di agonia. Il giovane era rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro, avvenuto in una fabbrica nella zona industriale di Marcianise. Secondo quanto ricostruito, l’operaio stava lavorando, quando sarebbe rimasto schiacciato da una pressa, che avrebbe esercitato una pressione insostenibile sulla sua gabbia toracica. In seguito all’incidente, nell’azienda c’è stato il blitz degli ispettori dell’Asl che hanno steso una relazione inviata in Procura. Tra i punti da chiarire, le eventuali carenze sul piano della sicurezza, al momento al vaglio degli inquirenti, che potrebbero delegare la polizia giudiziaria a svolgere ulteriori verifiche. Al 34enne è stato fatale un arresto cardiaco che ha drammaticamente aggravato le sue condizioni. I medici hanno tentato di rianimarlo ma, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Il giovane era molto conosciuto nel suo comune di residenza. Il 2021, sinora, si conferma come anno record per gli infortuni sul lavoro. Le denunce presentate all’Inail tra gennaio e giugno sono state 266.804 (+8,9% rispetto allo stesso periodo del 2020), 538 delle quali con esito mortale (-5,6%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 28.855 (+41,9%). Lo fa sapere lo stesso Istituto, rimarcando che i dati mensili sono fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus. In particolare, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di giugno sono state quasi 22mila in più (+8,9%) rispetto alle 244.896 dei primi sei mesi del 2020, sintesi di un decremento delle denunce osservato nel trimestre gennaio-marzo (-10%) e di un incremento nel periodo aprile-giugno (+40%), nel confronto tra i due anni. Le denunce di casi mortali presentate nello stesso periodo all’Istituto sono state 538, ovvero 32 in meno rispetto alle 570 registrate nei primi sei mesi del 2020 (-5,6%).

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