È la peggiore epidemia influenzale degli ultimi anni, secondo gli esperti. Dalle ultime stime, ci sono 4 milioni di malati e già 30 morti

Quella di quest’anno, sembra essere già la peggiore epidemia influenzale degli ultimi 14 anni. A dirlo è Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

Con quasi 4 milioni di italiani già allettati, la situazione è più grave del previsto. “Probabilmente – dichiara Riccardi – a fine stagione ci saranno più allettati di quanto inizialmente previsto”.

Ci sono anche tre donne in gravidanza tra i 140 casi gravi di influenza confermati da settembre a oggi, mentre sono già ben 30 i decessi. La Lombardia è la regione in cui, causa anche una migliore sorveglianza, se ne sono registrati di più: 45 casi gravi e 5 decessi.

“La circolazione del virus influenzale quest’anno è molto intensa – spiega Antonino Bella del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss e curatore del rapporto epidemiologico Influnet – superiore anche quella della stagione pandemica del 2009/10 e paragonabile solo alla stagione 2004/05”.

“Non c’è dubbio – aggiunge Ricciardi -che la diffusione dell’influenza quest’anno sia superiore a quanto atteso”.

E in effetti è così. Le stime infatti parlavano di un impatto che era stato calcolato attorno ai 5 milioni di casi totali. Ma la realtà è stata ben diversa.

Il nuovo bollettino Influnet registra infatti 3 milioni 883 mila contagi avvenuti da inizio stagione fino a metà gennaio.

In particolare, nella seconda settimana del 2018, il numero degli italiani colpiti dall’influenza è stato pari a circa 832.000.

Il livello di incidenza in Italia, in questa settimana, è ancora “molto alto” ed è pari a 13,73 casi per mille assistiti.

La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a circa 30,8 casi per mille assistiti.

Ma perché i più piccoli sono maggiormente colpiti?

Due i motivi principali, chiarisce Ricciardi.

“Il primo è che le coperture vaccinali sono state scarse negli anziani, nei sanitari e negli italiani in generale. In secondo luogo, circa il 60% dei vaccini somministrati era trivalente e copriva solo tre ceppi mentre il vaccino quadrivalente, che fornisce copertura anche contro il quarto ceppo, è stato somministrato solo nel 40% dei casi”.

“Questa – puntualizza – è una lezione che deve servirci per il futuro: chi compra i vaccini, ovvero le Regioni, dovrebbe farlo comprando quelli a maggior copertura e non quelli più economici”.

Anche alla luce di questi dati, il vaccino anti-influenzale si appresta a cambiare.

Contro la epidemia influenzale, è allo studio una nuova versione basata su un virus mutante, particolarmente vulnerabile agli attacchi del sistema immunitario. Si somministra con uno spray nasale e i risultati positivi ottenuti negli animali lasciano pensare che potrebbe essere efficace contro più ceppi dei virus dell’influenza.

E sono già in dirittura d’arrivo i test sull’uomo. Pubblicato sulla rivista Science, il risultato è stato ottenuto dal gruppo dell’università della California a Los Angeles guidato da Ren Sun.

La ricerca, durata quattro anni, potrebbe aprire la strada a “un vaccino universale contro l’influenza, che dovrebbe ovviare al bisogno di un vaccino annuale, fornendo una protezione che duri nel tempo”, hanno dichiarato , gli immunologi John Teijaro e Dennis Burton, dell’americano The Scripps Research Institute.

 

 

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