Uno studio statunitense ha dimostrato come, per combattere la anemia in gravidanza, sia efficace la somministrazione di ferro per via endovenosa

Somministrare il ferro per via endovenosa sarebbe particolarmente efficace per contrastare la anemia in gravidanza. A dirlo è uno studio coordinato da Michael Auerbach della Georgetown University School of Medicine di Washington che è stato pubblicato dall’American Journal of Medicine.
La anemia in gravidanza è un fenomeno piuttosto diffuso che coinvolge fino al 42% delle donne incinte. Inoltre, anche l’anemia neonatale sarebbe pericolosa, poiché collegata a un basso peso alla nascita, a crescita e sviluppo ridotti nel neonato, a peggiori esiti della gravidanza e a problemi a livello cognitivo e comportamentale.
Solitamente, per contrastare la anemia in gravidanza, si tende a prescrivere il ferro per via orale; un trattamento che però provoca disturbi gastrointestinali al 70% delle donne.
Per questa ragione, lo studio del Dr. Auerbach ha sottoposto 74 donne in gravidanza a una somministrazione via endovenosa di 1000 milligrammi di ferro destrano – migliore del saccarato perché può essere somministrato in un’unica infusione – in 250 ml di soluzione salina. Le donne, anemiche e intolleranti alla formulazione per via orale, avevano livelli di emoglobina sotto i 10,5 o 11 g/dL, livelli di sodio ferritina inferiori a 20 ng/ mL o saturazione della transferrina (TSAT) del 16% o inferiore. Una dose test di 25 mg è stata somministrata per verificare le reazioni, dopodiché è stata infusa la quantità totale, in un’ora.
Ebbene, tra le 74 donne con anemia in gravidanza sottoposte alla ricerca, otto pazienti hanno avuto reazioni avverse correlabili all’infusione, di cui sei con reazioni transitorie, che hanno però portato alla sospensione del trattamento. I dati completi raccolti su 32 donne, però, hanno mostrato un aumento delle concentrazioni di emoglobina medie da 9,7 a 10,8 g/dL, del TSAT dall’11,7% al 22,6% e della ferritina da 14,5 ng/mL a 126,3 ng/mL.
Quanto alle informazioni sullo sviluppo dei neonati, lo studio avrebbe mostrato solo un caso di crescita anomala, risoltosi però a 11 mesi.
Tuttavia, sebbene lo studio abbia dato risultati interessanti, la U. S. Preventive Services Task Force afferma che non ci sono abbastanza evidenze per raccomandare il ferro per via endovenosa nelle donne in gravidanza con anemia che non tollerano quello per via orale. Sebbene però alcuni effetti collaterali del trattamento sarebbero associati alla somministrazione precoce di ferro per via endovenosa, secondo Auerbach le formulazioni più recenti sarebbero più sicure.
“La maggior parte delle donne in gravidanza ha bisogno di ferro – ha dichiarato il ricercatore – e quando la somministrazione per via orale è poco tollerata i medici dovrebbero rapidamente passare al ferro per via endovenosa”.
 
 
 
Leggi anche:
PROBIOTICI IN GRAVIDANZA E L’EFFETTO CHE NON TI ASPETTI

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui