Onotri: per fare fronte alla carenza di medici si avvii un piano di assunzioni di camici bianchi anche in concomitanza con il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro

“Non si può credere che ancora oggi vi siano medici nei nostri ospedali che lavorano a gettone o su chiamata. Così come per il 118 vi sarebbero professionisti medici che non hanno tutti i titoli per assolvere le mansioni richieste”. Così il Segretario Generale dello SMI Pina Onotri. “Siamo d’accordo con la ministra della salute, Giulia  Grillo – ha sottolineato – sono pratiche da vietare”. Secondo la rappresentante del Sindacato Medici Italiani, la carenza di medici e specialisti nei nostri ospedali e nei servizi della medicina di urgenza – emergenza  rappresentano, di frequente, l’alibi per le  aziende sanitarie per potere utilizzare cooperative o professionisti singoli che a chiamata coprono i turni e le guardie notturne.

“I medici a gettone – aggiunge Onotri –  vengono pagati dai 60 ai 90 euro l’ora. Spesso si tratta di giovani con poca esperienza che lavorano per anche per molti  turni al mese, sottoponendosi a ritmi massacranti”.

“Un medico ospedaliero assunto regolarmente – continua il segretario – si sente parte di un’equipe ed è dentro una rete di relazioni professionali. Un medico a ‘gettone’ fa il suo turno e poi va via. Con queste modalità si potrebbe mettere a rischio la sicurezza delle cure”.
“Lo SMI lo sostiene da tempo: mandare in pensione chi ha maturato i requisiti, assumere giovani medici, aumentare le borse di studio. Bisogna, per questo, superare il problema del precariato attraverso la stabilizzazione del personale con contratti atipici e la disincentivazione dell’utilizzo di personale gestito da organizzazioni esterne”.
Dunque, conclude Onotri, “si avvii un piano di assunzioni di medici anche in concomitanza con il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro”.
 
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