Commentando il caso Dentix, il presidente della Commissione Albo Odontoiatri della FNOMCeO sottolinea come l’unica soluzione per garantire la continuità delle cure nelle cliniche odontoiatriche gestite in forma societaria sia rappresentata dalle Società tra Professionisti

 “Oggi, in Italia, una società può aprire i battenti senza dare garanzie per quanto riguarda la continuità delle cure, oltre che dal punto di vista economico-finanziario, sia nei confronti dei pazienti, sia dei colleghi odontoiatri che lavorano nella struttura. Questo, secondo la CAO nazionale, è un fatto intollerabile, al quale bisogna mettere un argine e porre rimedio”. Così il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) nazionale, Raffaele Iandolo interviene sul caso Dentix, il Gruppo spagnolo, a cui fanno capo 57 cliniche odontoiatriche nel nostro Paese, sul quale aleggia lo spettro del fallimento.

Si tratta di centri rimasti chiusi durante il periodo del lockdown ma che, con l’inizio della Fase 2 dell’emergenza legata all’emergenza Coronavirus, non hanno riaperto, lasciando così  i pazienti senza cure odontoiatriche. Prestazioni, queste ultime, per le quali in molti casi erano stati versati sostanziosi acconti, o che avevano richiesto il ricorso a una finanziaria, che ora pretende il pagamento delle rate.

Per Iandolo l’argine e il rimedio per scongiurare il ripetersi di simili rischi è rappresentato dalle Società tra Professionisti.

“È necessario – spiega il Presidente della CAO nazionale – un provvedimento normativo che obblighi chi vuole fare società in ambito odontoiatrico a destinare i due terzi delle quote a odontoiatri, che possano dare garanzie da un punto di vista deontologico e di etica professionale. Le Società tra professionisti, infatti, devono essere iscritte agli Ordini e quindi sono sottoposte anche al controllo deontologico da parte dell’istituzione ordinistica.  Solo così – conclude– si potranno ripristinare le giuste garanzie, sia per i pazienti, sia per i colleghi che dovessero lavorare nell’ambito di queste strutture”.

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