Indagine della Procura sul fallimento della società sponsorizzata per la formazione con corsi truffa per operatori sanitari. Chiuso l’accreditamento regionale

Ha avuto breve vita la “scuola” di formazione per operatori sanitari. Dopo aver incassato gli acconti ha chiuso le porte a 250 corsisti. È la storia di Euroform, la società ligure incaricata dei corsi di formazione e sponsorizzata anche dalla Regione Liguria.
La Procura ha indagato il presidente Antonio Signorini e il direttore Fabrizio Pinna per truffa.
Così, prima la Città Metropolitana di Genova ha tolto l’accreditamento ad Euroform e poi l’Alfa (Agenzia Regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento) ha revocato tutte le autorizzazioni. L’assessora regionale alla Formazione Ilaria Cavo ha negato l’accreditamento, motivandolo con “le gravi irregolarità amministrative” e “l’incapacità gestionale”.
“Siamo dovuti intervenire quando abbiamo saputo che gli amministratori non avevano pagato gli stipendi ai dipendenti e non hanno terminato i corsi – racconta l’assessora Cavo – abbiamo revocato l’accreditamento, altrimenti avrebbero continuato a prendere i soldi dai ragazzi. Comunque, abbiamo garantito a tutti gli iscritti il completamento dei corsi presso le Asl liguri, senza che paghino un solo centesimo”.
Infatti una parte di loro si era rivolta allo Sportello del Consumatore e ora l’inchiesta è nelle mani del pm Giovanni Arena. Dopo aver pagato gli acconti nelle varie modalità hanno visto man mano dileguarsi le persone. Quando si sono rivolti al direttore Pinna dicendo di essere intenzionati ad andare in Regione a protestare è sparito pure lui. Da allora le porte della scuola sono chiuse.
Negli scorsi anni le Asl liguri avevano segnalato la mancanza di queste figure professionali oltre che la mancanza di corsi di formazione. Ottenuto il patrocinio dell’ente pubblico i corsi erano pubblicizzati sul sito della Regione. “Abbiamo lavorato bene con l’allora Provincia, che gestiva la formazione – spiega il direttore Pinna che invece accusa tre funzionari regionali – poi, quando tutto è passato alla Regione, è saltato tutto”.
Il direttore per voce del suo avvocato ribatte di non avere avuto potere di firma, l’amministrazione era nelle mani del presidente, Antonio Signorini , il quale per ora non può dichiarare nulla. L’inchiesta è in corso.
 
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