In Veneto, dodici medici no-vax (3 a Padova e 9 a Vicenza) si trovano sotto indagine da parte dei rispettivi Ordini e potrebbero essere radiati dall’albo

Prosegue la polemica di alcuni camici bianchi contro i vaccini: nel Veneto, dodici medici no-vax rischiano ora la radiazione dall’albo.

Tre dei professionisti coinvolti sarebbero di Padova, mentre gli altri 9 di Vicenza.

Come noto, la regione Veneto ha già visto nei mesi scorsi la radiazione dall’albo di Roberto Gava e di Paolo Rossaro, che nel frattempo hanno proposto appello nelle sedi competenti.

Al Corriere della Sera il professor Paolo Simioni, presidente dell’Ordine dei Medici del Veneto ha dichiarato che in seguito alla radiazione un anno fa del Dr. Rossaro, l’Ordine ha provveduto a “monitorare” le dichiarazioni di altri colleghi

“Ora stiamo adottando nuovi provvedimenti disciplinari: un caso è ormai in via di chiusura e altre due posizioni sono ancora aperte. In più a breve promuoveremo una campagna, con cartellonistica e convegni in tutta la provincia, a sostegno dei vaccini”.

Secondo il professor Simioni “nessuna persona di buonsenso può davvero pensare che siano inutili e dannosi e credo che anche la politica non ambisca a una popolazione malata di poliomelite o di morbillo. Bisogna solo accordarsi sulle modalità — aggiunge Simioni — ma io ricordo che con l’obbligo vaccinale per i minori da zero a 16 anni la copertura è risalita oltre il 95% in tutta Italia”.

Un dibattito, quello sui vaccini, da poco rinfocolato anche dallo stesso Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha nuovamente messo in discussione la legge sull’obbligo vaccinale.

In merito alla vicenda dei dodici medici no-vax a rischio radiazione è intervenuto anche Michele Valente, presidente dell’Ordine di Vicenza.

Valente è stato infatti oggetto di minacce da parte di no-vax.

Attualmente, ha spiegato che l’Ordine sta monitorando quattro pediatri, due di Vicenza e due di Bassano, i cui assistiti mostrano una copertura vaccinale al 63-64%.

I quattro camici bianchi sono stati convocati e hanno affermato che i loro pazienti hanno genitori no-vax che sono stati respinti da altri colleghi.

Tuttavia, Valente rassicura su un’altra bufala circolata a questo riguardo.

“Non è vero —assicura— che abbiamo concesso loro un anno per mettersi in regola e in questi giorni ne verificheremo nuovamente la posizione”.

Un’altra vicenda controversa riguarda poi 5 pediatri sotto inchiesta interna per un caso che ancora deve essere confermato.

Sembra che i cinque medici abbiano vaccinato un gruppo di bambini nei loro studi, ottenendo dall’Usl deroghe all’obbligo di immunizzare i piccoli nei Centri vaccinali. Dopodiché avrebbero rilasciato ai genitori i relativi certificati.

“Controlliamo la corrispondenza con i lotti di vaccini che dicono di aver utilizzato — ha dichiarato Valente— abbiamo il sospetto che qualche certificato possa non essere autentico”.

Sarà ora l’inchiesta interna ad appurare eventuali irregolarità, se ci sono, e a portare agli opportuni provvedimenti.

 

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