A Firenze raccolte decine di firme in pochi minuti a sostegno della legge di iniziativa popolare per riportare l’ educazione civica nei programmi didattici

Riportare ‘l’educazione alla cittadinanza’ nelle scuole di ogni ordine e grado, come materia di studio autonoma e con propria valutazione. E’ la campagna promossa dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani a sostegno della legge di iniziativa popolare per reintrodurre l’ educazione civica nei programmi didattici.

In varie città italiane sono stati allestiti dei gazebo per la raccolta delle firme. A Firenze, fa sapere l’Associazione – nel giro di pochi minuti ci sono state decine di adesioni.
La proposta prevede in concreto l’istituzione di un’ora settimanale della materia dedicata allo studio della Costituzione, del principio di eguaglianza e di rispetto dell’altro. Ma anche dell’educazione digitale, ambientale e alimentare.

“Il contesto sociale ormai è cambiato – ha affermato il presidente ANCI Toscana, Matteo Biffoni. – Siamo tesi tutti a guardare un po’ troppo al nostro orticello e un po’ troppo poco al benessere collettivo. L’idea ripristinare le basi culturali del vivere comune e della capacità di relazionarsi con la comunità che ti sta intorno, può essere davvero utile e in particolare per le giovani generazioni. Vedo già dalla raccolta stamani che c’è grande interesse e condivisione su questa proposta. Se tutti i Comuni di mobilitano, credo che si possa raggiungere l’obiettivo in breve tempo”.

Andranno raccolte 50mila firme in sei mesi.

“Un traguardo possibile”, secondo l’Associazione, visto che le adesioni dei Comuni continuano ad arrivare da tutta Italia. In Toscana sono già più di trenta, e in questi giorni la proposta è all’ordine del giorno di giunta di moltissime amministrazioni.

Oltre che nei gazebo sarà possibile firmare fino alla fine dell’anno negli uffici comunali, dove sarà distribuito materiale informativo e illustrato l’articolato della proposta. Questa “vuole esprimere il sentire comune a tanti sindaci e amministratori locali, che avvertono tutta l’urgenza di operare per una maggior diffusione del senso di appartenenza alla comunità dei cittadini e delle cittadine italiani”.

La proposta di legge è stata depositata in Corte di Cassazione il 14 giugno. Nelle prossime settimane sono previste nuove giornate di mobilitazione dei sindaci italiani, con eventi, declinati città per città, per coinvolgere quanta più gente possibile.

 

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