L’organizzazione sindacale chiede che dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto si occupi la neonata commissione amianto istituita dal Ministero dell’Ambiente

“Nello stabilimento siderurgico di Taranto ci sono oltre 3750 tonnellate di amianto, di cui il 95 per cento di matrice friabile”. E’ l’allarme lanciato dalla Fiom Cgil. La questione dell’ex Ilva è stata sottoposta al ministero dell’Ambiente che, per la riforma normativa del settore amianto, ha istituito un’apposita commissione di lavoro guidata da Raffaele Guaraniello.
Entro fine giugno la commissione ministeriale dovrà procede alla mappatura di oltre 32 milioni di tonnellate di amianto in Italia. Ma, secondo la FIOM, questa mappatura non sarebbe comprensiva del materiale presente nello stabilimento ionico dell’Ancelor Mittal.

Quella di Taranto, secondo l’organizzazione sindacale, “rappresenta una grande criticità, sia in riferimento all’esposizione al rischio dei lavoratori sia in riferimento al rischio ambientale, aggravata dall’eventuale presenza di materiale contenente amianto non censito”.

La Fiom ha chiesto quindi di conoscere non solo la mappatura ma anche il piano di bonifica, incluso il cronoprogramma, i tipi e lo stato di amianto. E ancora: i procedimenti applicati per la bonifica, il numero e i dati anagrafici degli addetti, le caratteristiche degli eventuali prodotti contenenti amianto e le misure adottate e in via di adozione per la tutela della salute dei lavoratori e dell’ambiente e l’estensione dei benefici previdenziali da esposizione ad amianto per gli stessi dipendenti. “A oggi tuttavia – evidenzia il sindacato – non abbiamo ancora ricevuto un piano di smaltimento amianto da parte Arcelor Mittal”.
Il decreto ministeriale del 29 settembre del 2017 prevede che lo smaltimento e le bonifiche dell’amianto all’interno dell’ex Ilva avvengano entro il 2023. “Tempi eccessivamente lunghi” sottolinea la Fiom. “Riteniamo pertanto fondamentale, vista la quantità rilevante presente all’interno dello stabilimento siderurgico – conclude il sindacato – che la stessa commissione si occupi anche del caso Taranto”.
 
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