Si avvia alle battute finali il processo a Giuseppe Setola, boss dei Casalesi, che vede tra gli imputati anche l’oculista di Pavia Aldo Fronterrè.

Sono imputati dinnanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere il capo dell’ala stragista dei Casalesi, Giuseppe Setola, e l’oculista di Pavia, Aldo Fronterrè. I due sono alla sbarra per presunte false certificazioni mediche.
Secondo l’accusa, nel 2008 le false attestazioni mediche avrebbero permesso a Setola di ottenere gli arresti domiciliari in un’abitazione nei pressi della clinica Maugeri di Pavia. In quella clinica il boss si sarebbe dovuto sottoporre a cure mediche.
Paradossalmente, sebbene Setola soffrisse realmente di disturbi all’occhio sinistro, secondo gli inquirenti ottenne i domiciliari a causa della falsa certificazioni. Questa attestava una malattia all’occhio destro. E in seguito all’assegnazione dei domiciliari, il 18 aprile di quell’anno, il boss dei Casalesi evase dalla clinica.

L’ultima udienza

In tribunale dovevano essere sentiti gli avvocati del dottor Fronterrè, Pasquale Coppola e Marco Imbembo. Invece, i due legali hanno rinunciato all’esame, preannunciando il deposito di una memoria tecnica.
Nelle udienze precedenti erano stati sentiti alcuni consulenti della Procura, tra cui Giuseppe Paludi, che ha confermato le ipotesi dell’accusa. Secondo il teste, Setola non avrebbe alcun problema all’occhio destro, mentre all’occhio sinistro presenterebbe un foro maculare, che non gli permetterebbe di vedere in avanti.
Anche il pentito Pietro Morelli, sentito durante il corso del processo, ha fatto delle osservazioni su una perizia. A suo dire, il certificato che ha individuato nell’occhio destro la presenza di una membrana neo-vascolare neo-retinica, è impreciso.
La falsa certificazione che avrebbe consentito l’evasione di Setola, avrebbe dato la possibilità al boss di dare inizio alla stagione del terrore. All’epoca nel Casertano morirono 18 persone. Tra le vittime i sei immigrati africani uccisi nella strage di Castel Volturno, di cui si commemora il nono anniversario della morte.
Nella prossima udienza del 10 ottobre, il pm Alessandro Milita formalizzerà le ultime richieste istruttorie. In seguito dovrebbe essere pronunciata la sentenza.
 
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