Per il Ministro della Salute, la formazione dei medici deve trasformarsi da percorso a ostacoli a percorso di opportunità e crescita

“Oggi la musica cambia. La formazione dei medici è al centro della mia attenzione”. E’ il messaggio lanciato dal Ministro della Salute, Giulia Grillo, ai giovani medici che ieri hanno sostenuto il concorso per l’ammissione alle Scuole di specializzazione.

“Ragazzi, lo so, vi hanno creato un percorso di guerra per potervi formare – scrive il Ministro sulla sua pagina Facebook. Ma tutto questo cambierà presto!” Grillo fa sapere che già nelle scorse settimane il dicastero di Lungotevere Ripa ha iniziato a predisporre un gruppo di lavoro per rivedere il sistema di formazione medica post laurea, come previsto anche dal Programma di Governo.

“Da medico, ma ancora prima da cittadina, in questi anni ho assistito al disastroso spettacolo della mancanza di programmazione – continua il Ministro -. Insufficienti posti nei corsi di specializzazione e nella formazione in medicina generale, continui problemi concorsuali e progressiva perdita di organici nel nostro Servizio sanitario nazionale”.

“Chi ci ha preceduto non ha saputo affrontare il problema in modo efficace. Noi oggi abbiamo tutta l’intenzione di farlo, agendo dai principi che governano il sistema”.

Grillo evidenzia come non si possa nascondere che le condizioni di un giovane laureato in medicina in Italia siano tutt’altro che attrattive. Spesso invogliano alla fuga all’estero, “dove ci si può formare lavorando in un clima di rispetto e considerazione”. Così molti decidono di abbandonare il Paese, “dopo anni e anni di investimenti” sostenuti.

“La formazione per i nostri giovani – conclude Grillo – deve cambiare e trasformarsi da percorso a ostacoli a percorso di opportunità e crescita. Nell’interesse di tutti. Appena approntati i primi passi di questo complesso e delicato percorso, coinvolgeremo tutte le rappresentanze per una condivisione delle strade percorribili per iniziare con i professionisti un percorso di riordino di cui l’Italia non può fare a meno”.

 

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