Due medici del pronto soccorso sono indagati per non aver letto correttamente il tracciato delle analisi di una 53enne morta per un infarto non diagnosticato
Due medici in servizio presso il pronto soccorso dell’ospedale San Maurizio di Bolzano risultano indagati per la vicenda di una 53enne, morta nel 2016 per un infarto non diagnosticato.
La vicenda
I fatti risalgono al luglio del 2016. Una donna di 53 anni si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale San Maurizio verso le 18 per dolori addominali.
Inizialmente, si era pensato che la paziente stesse avendo problemi di tipo gastrico. In realtà, stava avendo un attacco cardiaco, peraltro in atto da alcune ore.
Un infarto non diagnosticato da nessuno, però, che l’ha condotta al decesso alle 22.30 nel reparto di cardiologia. La 53enne non era in precarie condizioni di salute (anche se qualche problema clinico lo aveva).
Ciò che ha portato a indagare i due medici che l’hanno avuta in cura, però, è proprio il fatto che nessuno dei due riuscì a leggere in termini corretti un elettrocardiogramma fatto in fretta e furia in quanto il pronto soccorso era oberato di lavoro.
Quando finalmente ci si rese conto che la donna stava perdendo la vita proprio a causa di un attacco cardiaco, i danni al cuore erano ormai irreversibili. E così, per la 53enne, non c’è stato più nulla da fare.
L’esposto depositato dai familiari nell’estate del 2016 ha poi portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei due medici del pronto soccorso con l’ipotesi di accusa di omicidio colposo.
L’inchiesta, però, è tutt’altro che conclusa. Attualmente si sta consumando una dura contrapposizione tra i consulenti dell’accusa e quelli della difesa.
Infatti, i consulenti del tribunale e della parte civile hanno ribadito che, tra le 18 e le 19 di quel tragico giorno, si sarebbe potuto fare ancora qualcosa per salvare la donna.
Il primo consulente della difesa si è invece detto convinto del fatto che la situazione fosse ormai troppo compromessa.
Tra le tesi difensive c’è anche, però, il superlavoro dei medici che, quando la donna giunse in PS, stavano gestendo almeno 15 pazienti a testa, tra cui alcuni in codice rosso.
Credi di essere vittima di un caso di errore medico? Scrivi per una consulenza gratuita a redazione@responsabilecivile.it o invia un sms, anche vocale, al numero WhatsApp 3927945623
Leggi anche:
COLPITO DA INFARTO DOPO LE DIMISSIONI, LA PROCURA APRE UN FASCICOLO