Sono quattro i sanitari alla sbarra con l’accusa di omicidio colposo: i 4 saranno chiamati a rispondere del decesso di una bimba morta nel grembo della madre nel maggio 2014.

Un presunto caso di malasanità è avvenuto all’Umberto I di Nocera Inferiore: qui, 4 medici sono stati rinviati a giudizio per la vicenda di una bimba morta nel grembo materno.

I fatti risalgono al 2014.

La vicenda

La madre della piccola è una 34enne di Pagani residente a San Marzano. Incinta di 8 mesi, la donna si era recata al nosocomio con intensi dolori all’addome. Invece di essere subito ricoverata, però, i medici hanno deciso di dimetterla.

Solo dopo poche ore, la donna si è nuovamente recata in ospedale, questa volta con l’utero dilatato.

In base alle ricostruzioni effettuate degli inquirenti, suffragati anche da una perizia, la strumentazione non ha rilevato più il battito della bambina, che era quindi morta nel grembo materno, probabilmente per sofferenza fetale prenatale acuta.

In seguito al drammatico decesso, la donna e i suoi familiari hanno immediatamente sporto denuncia.

L’accusa rivolta ai quattro medici che l’ebbero in cura è omicidio colposo e condotta professionale viziata da omissioni e impudenze.

I sanitari, tutti in servizio all’ospedale Umberto I, sono stati mandati a giudizio dal gup di Nocera Inferiore.

La donna è assistita dall’avvocato Monica Abagnara, mentre il marito dall’avvocato Francesco Bonaduce.

Agli atti dell’inchiesta c’è la perizia autoptica curata dal medico legale Giovanni Zotti, svolta su incarico del pm.

Oltre a questo, vi sarebbero alcuni esposti successivi che riguardano la posizione del medico curante, in servizio nel medesimo nosocomio.

Secondo la famiglia della bimba morta nel grembo materno, il medico non avrebbe visitato la donna pur essendo presente.

La madre della piccola ha riferito agli inquirenti di quattro distinti esami cardiaci effettuati per monitorare le condizioni della bambina.

Tuttavia, agli atti, ne risulterebbero solo due.

Vi sarebbe inoltre un intervallo di ben 4 ore, su cui si sono concentrate le ricostruzioni ordinate dalla procura.

 

 

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