Il Tribunale di Salerno ha condannato in primo grado due medici per il decesso di una donna, morta per una pinza dimenticata nell’addome
Due medici sono stati condannati dal Tribunale di Salerno per il caso di una donna, morta per una pinza dimenticata nell’addome dopo un intervento.
La signora, originaria di Montecorvino Rovella è deceduta in seguito a un intervento chirurgico. Il giudice Gabriella Passaro ha condannato ieri, nel giudizio di primo grado, due medici dell’ospedale Ruggi.
I due sanitari, all’epoca dei fatti erano primario e vice del reparto di chirurgia generale. I medici sono stati condannati rispettivamente a un anno di reclusione e a e otto. Entrambe le pene sono sospese alle condizioni di legge.
Un terzo medico indagato è stato assolto per non aver commesso il fatto.
La vicenda della donna morta per una pinza dimenticata ha fatto particolarmente scalpore all’epoca dei fatti, proprio per la gravità dell’accaduto.
Il caso
La donna, 86 anni, nel luglio del 2012 è entrata in ospedale per essere operata di un tumore all’intestino. Nel corso dell’operazione non si verificarono problemi, così l’anziana era stata dimessa senza problemi.
Tuttavia, 7 mesi dopo, nel febbraio del 2013, i familiari della signora dovettero ricoverarla d’urgenza in ospedale perché lamentava dei dolori lancinanti nella parte bassa del ventre.
Ci volle poco a capire che la causa di quei dolori era la presenza di un corpo estraneo.
La donna è morta solo 24 ore dopo il ricovero, prima che i medici potessero operarla.
I familiari hanno subito sporto denuncia portando così all’apertura di un’inchiesta volta ad accertare eventuali responsabilità mediche.
Alla chiusura delle indagini, il pm Elena Cosentino ha chiesto l’archiviazione di quattro posizioni, chiedendo il rinvio a giudizio solo per i tre medici.
Nel corso del processo penale, i familiari della donna si sono costituiti parte civile, assistiti dall’avvocato Antonio Ferrari.
I medici, invece, si sono fatti difendere dagli avvocati Gennaro Formicola e Raffaele Sassano che, atteso il deposito delle motivazioni della sentenza, potranno presentare eventuale appello.
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