Entro 5 anni la mano robotica dalla ricerca italiana della Scuola Superiore di Pisa.
Myki: questo il nome della nuova mano tecnologica finanziata per 1,5 milioni di euro dall’European Research Council (ERC) il cui progetto è coordinato da Christian Cipriani, professore associato di Bioingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il Consiglio europeo delle ricerche attraverso il programma ‘Erc Starting Grant 2015’ ha approvato il progetto Myki, acronimo che sta per ‘A Bidirectional Myokinetic Implanted Interface for Natural Control of Artificial Limbs‘.
La promessa è quella restituire a chi la indossa non solo movimenti più naturali e spontanei ma anche sensazioni simili a una mano vera. Cinque gli anni che vedranno lavorare fianco a fianco il team gestito da Cipriani insieme a Marco Controzzi, ricercatore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna oltre alla presenza di un chirurgo della mano ancora da nominare.
L’obiettivo di Cipriani, come riferito dalla Sant’Anna nel comunicato all’adnkronos «è quello di superare i limiti delle precedenti tecniche basate sulla decodifica dei potenziali elettrici trasmessi dal cervello e captati dal sistema neuromuscolare e arrivare allo sviluppo di un collegamento basato su marcatori magnetici impiantati nei muscoli in grado di controllare l’allungamento dei muscoli residui dell’arto. Tali marcatori magnetici secondo la scuola pisana saranno utilizzati per fornire un ritorno sensoriale a chi utilizza la protesi».
Un “controllo mio-cinetico”, ovvero del movimento del muscolo, come lo definisce lo stesso Cipriani che dalle dichiarazioni rilasciate all’adnkronos si definisce “orgoglioso di aver ottenuto questo prestigioso progetto e sono convinto che la Scuola Superiore Sant’Anna sia un posto ideale dove condurlo. Io sono il coordinatore – prosegue – ma il progetto avrà successo grazie all’impegno e al coinvolgimento di tutto il gruppo”.