Diagnosticato un caso di febbre di Dengue, la malattia virale trasmessa dalla zanzara tigre. Il paziente è da poco rientrato da un viaggio in Thailandia, paese in cui questa malattia è endemica.

Le condizioni di salute del malato, residente a Reggio Emilia, non sono però preoccupanti. La direzione della USL che ha reso nota la notizia ha attivato in alcune zone della città la disinfestazione porta a porta dalla zanzara tigre. In collaborazione con il Comune di Reggio Emilia è partita la procedura di disinfestazione, sia in area privata che pubblica per abbattere la popolazione di zanzare nell’area dove la persona ha soggiornato una volta rientrata dalla Thailandia. Una profilassi eseguita dalle 13 alle 18 di sabato 27 agosto per poi essere replicata ha interessato le aree verdi comunali, i parchi, gli alberi e i giardini privati.

La zanzara – in particolare la zanzara Aedes aegypti  la stessa famiglia che è responsabile peraltro del virus Zika – è l’unico vettore della febbre di Dengue e i suoi sintomi sono febbre alta, forti dolori articolari e muscolari, dolore retrorbitario e rash cutaneo. Nessun rischio dunque per trasmissione diretta da uomo a uomo. Solo attraverso la puntura di una zanzara infetta. Il virus infatti circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni e durante questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Ogni anno si registrano alcuni casi nel nostro paese di febbre di Dengue ma per ora non pare ve ne siano altri e dunque nessun allarme sanitario.

Negli ultimi decenni tuttavia, a causa dei sempre più frequenti spostamenti, la diffusione della Dengue è aumentata, soprattutto in Europa come malattia di importazione, e rappresenta un pericolo in termini di salute globale.

Non esiste un trattamento specifico per la Dengue e nella maggior parte dei casi la guarigione avviene in un paio di settimane. Riposo, idratazione e antipiretici sono le cure prescritte. La malattia tuttavia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica e le emorragie – anche gravi – possono provocare collassi tali da essere letali. La maggiore conoscenza del virus, visto l’incremento della sua diffusione in Occidente, ha permesso di avviare uno studio per la messa a punto di un vaccino.

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