Subì l’amputazione di un arto, assolti otto medici

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Erano accusati di lesioni colpose per non aver praticato in tempo gli esami che avrebbero consentito di individuare una ischemia dell’arto destro

Lesioni gravissime ai danni di un uomo costretto a subire l’amputazione di una gamba. Questo il capo di imputazione con cui erano finiti a processo otto medici in servizio presso una clinica del beneventano dove la vittima era stata ricoverata a fine aprile del 2009.
L’uomo si era sottoposto a Roma, a un “intervento chirurgico di rivascolarizzazione miocardica, complicato da ictus cerebrale ischemico in prima giornata”. Dopo alcuni giorni avrebbe accusato un dolore improvviso che lo spinse a recarsi in clinica dove, secondo l’ipotesi accusatoria, il personale sanitario che lo prese in cura non agì correttamente.
I medici, in particolare, non avrebbero praticato gli esami che avrebbero consentito di individuare un’ischemia dell’arto destro, diagnosticata solamente a fine maggio, quando oramai era troppo tardi e, nonostante il trasferimento presso una struttura sanitaria di Napoli, l’intervento di amputazione risultò inevitabile.
La successiva inchiesta condotta dalla Procura di Benevento aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati e al rinvio a giudizio degli otto camici bianchi accusati, a vario titolo, di non aver disposto i necessari accertamenti, nonché l’opportuna terapia, oltre che di avere rutardato il trasferimento del paziente.
Ma nelle scorse ore, il Tribunale del capoluogo di provincia campano, basandosi sulla consulenza disposta dal perito incaricato dal Giudice, ha assolto tutti gli imputati perché il ‘fatto non sussiste’.
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