Vertenza salute al Sud, a Napoli la manifestazione dei medici

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I medici scendono di nuovo in piazza a Napoli per la ‘Vertenza Salute al Sud’ e rilanciare lo sciopero programmato per il 17 e il 18 marzo. Intanto i sindacati rivendicano i punti del manifesto per la #buonasanità.

Il manifesto della manifestazione di sabato 20 febbraio sottolinea: “Non intendiamo essere spettatori passivi del declino inesorabile della sanità pubblica, sottoposta a continui e pesanti tagli che già peggiorano i dati di salute, tornano a chiedere al Governo di investire sul sistema sanitario pubblico, volano di una filiera produttiva che oggi vale 11 punti di Pil, a partire dalla valorizzazione del suo capitale umano”. Da sabato mattina i sindacati sono alla Stazione marittima di Napoli dove sono presenti le delegazioni delle principali organizzazioni in rappresentanza dei camici bianchi, dipendenti e convenzionati, liberi professionisti e specialisti ambulatoriali, pediatri, veterinari, dirigenti sanitari.

“L’appuntamento a Napoli ha riscontrato un ottimo successo, siamo oltre mille nella sala convegni della Stazione marittima -spiega all’Adnkronos Salute Costantino Troise, segretario dell’Anaao-Assomed sindacato della dirigenza medica- la situazione della sanità al Sud è paradigmatica di quello che potrebbe succedere in Italia nei prossimi anni: un luogo dove il diritto alla salute è spesso negato e messo in discussione. I dati dell’Istati di ieri con il picco di mortalità nel 2015 sono emblematici di ciò che sta accadendo nel Paese. Quando si colpisce il welfare e il sistema salute dei cittadini la qualità della vita scende. Oggi – prosegue Troise- c’è un 10% della popolazione che rinuncia alle cure non finisce per indebitarsi per andare dal privato. Chiediamo al Governo delle risposte e quale modello pensa di scegliere perché il tempo dell’attesa è finito”.

Napoli è la prima tappa di un ‘mini tour’ dei sindacati dei medici che poi saranno a breve a Firenze e Milano. “Giovedì scorso abbiamo avuto un incontro con il ministro della Salute Lorenzin – ricorda Massimo Cozza, segretario Cgil Medici – dove si è parlato di varie tematiche: il tesoretto annunciato dal ministro di 2 mld che dovrebbero essere investito nel personale e nell’accesso ai farmaci innovativi, del precariato e del contratto dei medici. Da parte del ministro c’è la buona volontà – conclude Cozza – ma ci deve essere anche l’impegno del Governo, in particolare del Mef. Altrimenti le promesse rischiano di rimanere solo sulla carta”.(ADNKRONOS)

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