Tre indagati e chiusura di attività per una valore di circa 4 milioni di euro a conclusione di una serie di controlli in materia di abusivismo assistenziale

Abusivismo assistenziale nel mirino dei NAS. Gli uomini del Nucleo Anti Sofisticazioni si sono dedicati in questo periodo alle persone anziane che vivono all’interno di case di riposo, effettuando una serie di controlli su tutto il territorio nazionale.

A Viterbo, presso una casa di riposo in provincia di Rieti, i militari hanno accertato la mancanza di requisiti autorizzativi a carattere strutturale, organizzativo e documentale. In particolare sono state rilevate carenze di figure di educatore professionale, terapisti e tecnici della psicologia, impiego di personale non formato e prestazioni infermieristiche inadeguate. E’ stata quindi tempestivamente allertata la Regione Lazio che ha disposto la revoca dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento istituzionale per 6 posti residenziali, oltre alla sospensione per 14 posti residuali con il trasferimento immediato degli ospiti in altre strutture adeguate. Il valore dell’attività ammonta a circa 3 milioni di euro. 

Il NAS di Pescara, a conclusione di un’attività ispettiva ha invece denunciato in stato di libertà il responsabile di una struttura ricettiva per anziani della provincia di Teramo, con l’accusa di esercizio abusivo della professione e abbandono di persone incapaci. L’uomo aveva inoltre avviato l’attività senza la prescritta autorizzazione comunale e quindi, dopo la prevista segnalazione, ne è stata prontamente disposta la chiusura. In questo caso, il valore della struttura ammonta a circa un milione. 

In provincia di Bari i carabinieri hanno invece denunciato in stato di libertà il responsabile di una casa di riposo con l’accusa di omessa comunicazione delle generalità delle persone alloggiate all’autorità di P.S..

Anche in questo caso è stata inviata una proposta di chiusura all’autorità comunale, per irregolarità strutturali e presenza di due ospiti in più, non autosufficienti, oltre il numero ricettivo autorizzato. 

La stessa situazione è stata riscontrata a Catania, dove il NAS, unitamente al personale del Nucleo Ispettorato Lavoro, ha indagato in stato di libertà il responsabile di una casa di riposo. Nella struttura, peraltro, sono state rilevate carenze igienico strutturali generali e igienico sanitarie nel locale cucina, anche con la presenza di 5 lavoratori irregolari e infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro. I militari hanno comminato sanzioni per 6mila euro circa e inviato una segnalazione all’autorità amministrativa per i provvedimenti di competenza.

A Rimini, infine, i militari del nucleo di Bologna, hanno scoperto una struttura abusiva che, oltre ad essere sprovvista dell’autorizzazione al funzionamento, era priva di un documento di valutazione dei rischi e non riuniva i requisiti igienico-strutturali e sanitari. Il responsabile, un 56enne romano, è stato immediatamente segnalato all’Autorità sanitaria che ha emesso un provvedimento di sospensione immediata dell’attività ricettiva. I 28 anziani ospiti sono stati trasferiti presso idonee strutture di accoglienza. 

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