Il presidente Farina: Bene il ddl responsabilità medica, ma servono correttivi su azione diretta del danneggiato e regime di autoassicurazione per le strutture sanitarie

Si è svolta ieri a Roma l’Assemblea 2016 dell’Ania, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici; nel corso del suo intervento il presidente Maria Bianca Farina ha fatto il punto sul settore assicurativo; un settore in salute, che vale il 9% del Pil in termini di prestazioni lorde e accoglie, nel ramo vita, il 14% dei risparmi degli italiani. “Lo scenario è complesso ma i numeri confortano”, ha affermato Farina presentando una relazione in cui viene dedicato un capitolo specifico a “sanità e assistenza”, comparto in cui “l’assicurazione può svolgere un ruolo determinante nel garantire la sostenibilità del sistema nel lungo termine”.

I numeri infatti parlano di una spesa pubblica per la sanità che, in Italia così come negli altri Paesi OCSE, negli ultimi 20 anni è cresciuta con tassi superiori rispetto a quelli del Pil, con un’incidenza media sul Prodotto Interno Lordo oggi pari a circa il 6% e con prospettive di crescita al 9% entro il 2030 e al 14% entro il 2060. Una crescita che per il nostro Paese non sarebbe sostenibile, a fronte delle criticità che già oggi caratterizzano il nostro Ssn . Tra queste, i lunghi tempi delle liste di attesa, la spesa sanitaria privata in gran parte “out of pocket”, cioè sostenuta direttamente dai cittadini, e le difficoltà nel settore dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Oggi il nostro welfare pubblico è strutturato per soddisfare più la fase acuta delle patologie che la riabilitazione e l’assistenza necessarie alla continuità terapeutica, mentre “le trasformazioni sociali e demografiche in atto – si legge nella relazione – rendono indispensabile un nuovo sistema di health management più organizzato per le cure di lungo termine, che consenta alle persone, grazie all’innovazione tecnologica, di rimanere il più possibile presso la propria abitazione”.

“Bisogna definire un sistema – afferma Farina – che integri operatori pubblici e privati, in un quadro unitario di regole a tutela degli assistiti, utilizzando lo strumento della compartecipazione alla spesa e quello della fiscalità per garantire equità e finalizzazione delle risorse a vantaggio della protezione delle famiglie. Siamo altresì convinti dell’importanza del ruolo che, per tali bisogni, può essere svolto dal welfare aziendale che, pertanto, deve essere incentivato nella contrattazione bilaterale”.

Il capitolo “sanità e assistenza” si conclude con un inevitabile riferimento al tema della responsabilità civile delle strutture e degli operatori sanitari e all’aumento, in Italia così come in tutti i Paesi sviluppati, delle denunce per malpractice medica, “un fenomeno importante e complesso che coinvolge professionisti, strutture sanitarie, compagnie assicurative e cittadini”.

Il presidente Ania sottolinea come sia necessaria in quest’ambito la ricerca di un equilibrio complessivo che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti, affermando che il disegno di legge di riforma della responsabilità civile medica, attualmente all’esame del Senato, va nella giusta direzione. “Le misure riguardanti la prevenzione e la gestione del rischio, la ridefinizione della responsabilità degli esercenti la professione sanitaria, nonché l’obbligo di assicurazione per le strutture sanitarie e i relativi operatori – afferma Farina – mirano infatti a riequilibrare il sistema riducendo i costi e salvaguardando i diritti dei cittadini. Alcuni correttivi al testo attuale appaiono tuttavia necessari, ad esempio con riguardo all’azione diretta del danneggiato e al regime di autoassicurazione per le strutture sanitarie”.

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