Il professionista è stato citato in giudizio da una donna operata nel 2013 per l’asportazione di una microcisti nelle parti intime. La paziente avrebbe riportato delle lesioni provocate dalla laserterapia e ha quindi chiesto il risarcimento del danno subito
Ha citato in giudizio il ginecologo, il tecnico laser e il centro medico in cui si era operata chiedendo un risarcimento di almeno cinquantamila euro. La donna, una trentanovenne di Riccione, si era sottoposta nel 2013 a un intervento per l’asportazione di una microcisti nelle parti intime. Un problema che fino ad allora non le aveva creato né dolori né fastidi.
A detta della signora, sarebbe stato lo stesso professionista a suggerirle il trattamento medico con il laser rassicurandola sull’assenza di rischi. Nel corso della terapia, tuttavia – come riporta il Resto del Carlino – la paziente, per quanto fosse sedata, aveva avvertito dei fastidi tanto da chiedere di interrompere l’intervento.
I dolori si sarebbero poi intensificati durante la notte, costringendo la donna a recarsi in Pronto soccorso.
Qui i sanitari le avrebbero diagnosticato delle lesioni provocate dal laser prescrivendole una terapia antibiotica proseguita per diversi giorni. “Mi ha rovinata” sostiene la paziente, che aveva subito avviato un’azione per ottenere il risarcimento del danno invocando un’invalidità di 15 punti.
In assenza di un accordo tra le parti la vicenda è approdata in Tribunale. Nell’ultima udienza – riferisce il Resto del Carlino – sono stati ascoltati i testimoni indicati dalle parti. Il difensore del ginecologo avrebbe contestato la perizia presentata perché stilata da un esperto che aveva già avuto a che fare con il suo assistito. Il giudice si sarebbe quindi riservato sulla decisione.
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