Potrebbe arrivare uno stop alle sanzioni per quel che concerne gli assegni circolari emessi senza la clausola “non trasferibile”. La commissione Finanze della Camera ha approvato un parere che impegna il Governo a rivedere la sua posizione in merito.

Potrebbero cambiare alcune cose in merito agli assegni circolari senza clausola non trasferibile. Il Governo sarebbe infatti pronto a un intervento per correggere le sanzioni sugli assegni che presentano irregolarità.

La multa in caso di assegni circolari senza clausola non trasferibile, oltre ad aver destato scalpore, aveva infatti creato numerose polemiche. È per questo che il Parlamento avrebbe chiesto al Governo un passo indietro sulla vicenda, con un intervento per correggere la manovra errata.

Come emerso, la commissione Finanze della Camera ha approvato un parere che impegna il Governo a rivedere la posizione in merito.

Si potrebbe quindi ritornare alle sanzioni proporzionali agli importi versati con gli assegni irregolari.

La scelta di introdurre sanzioni era entrata in vigore nel luglio scorso con la normativa anti riciclaggio e anti terrorismo.

Questa impone di scrivere (qualora non sia già stampata) la dicitura “non trasferibile” sugli assegni di importo superiore ai mille euro.

In caso di violazione la multa varia da un minimo di 3 mila a un massimo di 50 mila euro.

Ebbene, i correntisti su Facebook avevano fatto sentire le loro voci in un gruppo “Maxi sanzione per assegno privo del non trasferibile”.

Nelle Ragionerie territoriali si era posto subito il problema. In breve tempo si era assistito a uffici intasati, e proteste dinanzi alla totale assenza di criteri-guida per quantificare le multe.

In precedenza l’ipotesi dell’oblazione era quella scelta facilmente dai consumatori.

Adesso, però, nessuno vuole pagare subito 6mila euro.

Secondo il vice direttore generale dell’Abi Gianfranco Torriero si tratterebbe di una confusione nata da una serie di fattori.

In primis “una legislazione eccessiva, in cui si sommano leggi nazionali, direttive europee e circolari interpretative al punto che il legislatore non è più in grado di vedere gli svarioni. Come Abi abbiamo segnalato al Mef in forma scritta e ufficiale la necessità di stabilire una sanzione proporzionata alla violazione”.

Ora la parola spetta alla Commissione Finanze della Camera.

In un atto firmato da Sergio Boccadutri “segnala l’opportunità di adottare correttivi» in modo da «evitare i potenziali effetti distorsivi» rispetto alle sanzioni per la violazione dei limiti al trasferimento di contante e sulla circolazione di assegni in bianco o privi della clausola di non trasferibilità”.

L’invito del Governo di fatto è quello di rivedere il regime delle sanzioni. Questo per “assicurare che la sanzione amministrativa pecuniaria, e la relativa oblazione, sia ragionevole e proporzionata rispetto al valore dell’operazione”.

 

 

 

 

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