La Fimp, Federazione Italiana Medici Pediatri, ha lanciato un appello volto alla creazione di una associazione unica europea della pediatria

L’idea di una associazione unica europea della pediatria è stata lanciata dalla Fimp, la Federazione Italiana Medici Pediatri.
L’obiettivo della associazione unica europea della pediatri è quello di riunire tutte le già esistenti Associazioni Europee di pediatria in un’unica organizzazione. Un’operazione fatta sul modello della statunitense American Academy of Pediatrics (Aap).
È questa la proposta avanzata dalla Fimp in un documento che sottolinea la necessità di giungere al più presto ad una fusione tra l’European Paediatric Associations (Epa) e l’European Academy of Paediatrics (Eap).

La proposta è stata presentata la scorsa settimana a Vienna. Qui, nel corso di una convention tra le diverse Società pediatriche europee, Fimp era l’unica Società Scientifica italiana presente.

Come dichiarato da Giampietro Chiamenti, Presidente Nazionale Fimp, questo sarebbe un importante passo avanti.
“Stiamo proponendo un ambizioso quanto complesso tentativo di superare gli individualismi – afferma – per dare così un’unica voce a tutti i pediatri del Vecchio Continente, anche quelli che lavorano in nazioni extra UE”.
In questo modo, secondo Chiamenti, le problematiche riguardanti le “cure primarie e secondarie e il prendersi cura dei bambini e adolescenti potrebbero assumere un maggior peso e una migliore efficienza di azione nel contesto scientifico, relazionale ed organizzativo della Pediatria internazionale”.
Inoltre si faciliterebbe anche il dialogo con i Governi di tutti i Paesi Europei. Un obiettivo che per la Fimp deve però essere raggiunto “nel pieno rispetto della storia e dell’assetto delle singole Società nazionali”.

La Fimp intende anche valorizzare a livello europeo la funzione di una pediatria dedicata alle cure primarie nel territorio.

“L’assistenza primaria – prosegue il Presidente Fimp – dovrebbe essere basata sul rapporto fiduciario con le famiglie”. Ma secondo la Federazione, andrebbe anche garantita la presenza del pediatra nel territorio in modo capillare. Questo già avviene in Italia “ma anche in Germania, Spagna, Austria, Ungheria, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Grecia e Belgio”.
“Nel nostro Paese – conclude Chiamenti –  grazie al sistema di cure vigente fin dal 1981, siamo riusciti ad ottenere degli ottimi risultati per la salute infantile e adolescenziale. Tuttavia siamo consapevoli che questo modello necessita una programmazione specialistica adeguata per numero e per competenze”.
Per queste ragioni, la Fimp ha quindi deciso di “avanzare proposte che valorizzino il rapporto relazionale e fiduciario adattandolo alle specificità dei diversi Paesi Europei”.
 
 
 
 
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