Avrebbero architettato 21 falsi incidenti stradali, riuscendo a incassare una cifra pari a 500mila euro

E’ stata battezzata ‘Bad Doctor’ l’operazione condotta dai Carabinieri di Civitavecchia che ha portato all’arresto di 11 persone, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal Gip della città portuale laziale. In manette sono finiti 5 medici operanti presso strutture sanitarie pubbliche, 2 medici operanti in strutture private, 2 medici legali e due avvocati, accusati, a vario titolo, di aver costituito, diretto, organizzato, e partecipato a un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa, a reati di falso di vario genere commessi da privati e pubblici ufficiali e di sostituzione di persona.
In particolare l’associazione è ritenuta responsabile di aver architettato 21 falsi sinistri, tra il 2013 e il 2015, al fine di richiedere e ottenere indebiti risarcimenti dalle compagnie assicurative. Le indagini, condotte tra febbraio e novembre dello scorso anno, sono scaturite da alcune segnalazioni di fonti anonime, oltre che dall’Azienda sanitaria locale Roma 4, che aveva sospettato delle irregolarità nella produzione di referti da parte di alcuni medici.
L’attività degli inquirenti ha fatto emergere che i certificati erano stati utilizzati per avviare richieste di risarcimento danni nei confronti di compagnie assicurative in relazione a incidenti di vario tipo. Sono pertanto stati effettuati degli approfondimenti su oltre 40 pratiche assicurative relative a sinistri di ogni genere, in cui in vari casi si è riscontrata la ricorrenza delle parti lese, dei medici refertanti, dei medici legali e degli avvocati che seguivano le pratiche; inoltre erano presenti degli elementi ricorrenti che hanno insospettito gli investigatori.
Andando a fondo, con l’ausilio varie tecniche investigative, i militari hanno ricostruito i meccanismo con cui veniva svolta l’attività criminosa che ha fruttato agli arrestati, grazie ai rimborsi richiesti ed erogati, una cifra pari a 500mila euro. Nell’ambito dell’inchiesta sono finite sotto indagine 77 persone, a cui sono stati contestati complessivamente 67 capi di imputazione.
L’operazione, condotta in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare (due in carcere, 6 ai domiciliari e 3 con obbligo di presentazione quotidiana alla polizia Giudiziaria), ha portato al sequestro di ulteriore documentazione che era nella disponibilità degli indagati, oltre che di un gran numero di apparati informatici quali Personal Computer, Laptop, Tablet e supporti di memoria, che saranno sottoposti ad accertamenti. Uno degli indagati, all’arrivo dei militari, ha tentato di disfarsi, lanciandoli dalla finestra della propria abitazione, di un PC, di alcuni supporti di memoria e di scatoloni contenenti documentazione relativa a vari sinistri, nonché di un rilevante numero di carte di credito.

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