Cani portati a spasso in aperta campagna e relativi obblighi di condotta (Cass. pen., sez. IV, dep. 3 ottobre 2022, n. 37183).

Cani portati a spasso in area extraurbana non esonera dall’uso del guinzaglio.

Nel corso di una passeggiata in aperta campagna i due coniugi lasciavano liberi i loro due cani che aggredivano, procurandogli lesioni, un uomo che stava camminando.

I proprietari degli animali venivano condannati dai Giudici di merito che ritenevano non rilevante il contesto di aperta campagna e la asserita condotta aggressiva della persona aggredita dai cani.

Passeggiare in aperta campagna, o comunque in una zona poco frequentata, non rende meno grave la circostanza di fare scorrazzare due cani senza guinzaglio e senza museruola. Consequenziale, quindi, la condanna dei padroni per le lesioni provocate dai due animali in occasione dell’aggressione compiuta ai danni di una persona.

In sostanza ai coniugi, proprietari dei due cani, viene contestata la scarsa, e inidonea,  custodia dei cani portati a spasso senza museruola e senza guinzaglio che hanno aggredito un uomo, azzannandolo a una gamba e alla testa.

I Giudici condannano i coniugi a pagare 300 euro di multa ciascuno, essendo entrambi ritenuti colpevoli del delitto di lesioni personali colpose.

E’ pacifica la responsabilità degli imputati, avendo consentito che «i loro due cani circolassero liberamente, senza museruola» e non avendo impedito che «i due animali aggredissero una persona» in maniera così violenta da cagionare «lesioni personali giudicate guaribili in venti giorni».

La coppia ricorre in Cassazione lamentando l’attribuzione di responsabilità.

Deducono che gli animali erano liberi e senza museruola perché ci si trovava in una zona di aperta campagna, con conseguente transito di animali, anche selvaggi, in stato di libertà o di abbandono.

In particolare evidenziano che la zona in cui si è verificata l’aggressione dei due cani non è frequentata da persone e dunque non vi era alcuna necessità di conformarsi a regole di prudenza, anche tenendo presente che «la veterinaria che ha avuto in cura gli animali, sin dalla nascita, ne ha attestato l’indole assolutamente pacifica, anche a fronte di manipolazioni invasive.

In sostanza, scrivono nel ricorso, «si tratta di cani di indole tranquilla, che si sono imprevedibilmente trovati di fronte a una persona collerica e aggressiva», di talchè non vi era alcuna necessità di porre in essere particolari cautele in ordine alla custodia dei cani portati a spasso.

Gli Ermellini, invece, confermano la responsabilità penale degli imputati, dando seguito alle decisioni di merito.

Gli Ermellini ribadiscono, che l’obbligo di custodia nei confronti di un animale sorge ogni qualvolta sussista una relazione di semplice detenzione, anche solo materiale e di fatto, tra un certo soggetto e un animale, non essendo necessario un rapporto di proprietà in senso civilistico e che non ha alcun rilievo stabilire chi fosse il proprietario dei cani, perché è pacifico che la coppia aveva, in quel momento, la materiale disponibilità degli animali.

Inoltre, “ trovarsi ad una certa distanza dall’animale di cui si ha la gestione non è un motivo di esonero dalla responsabilità, bensì integra un profilo di colpa, poiché il porsi nell’impossibilità di controllare un cane, dopo averlo lasciato senza museruola, costituisce senz’altro negligenza e imprudenza».

Conseguentemente, non coglie nel segno la tesi difensiva di uno degli imputati secondo cui «la donna si trovava ad una distanza di circa cento metri dai cani, intenta a conversare con un’altra persona, e quindi nell’impossibilità di intervenire in tempo utile per impedire l’aggressione, lungi dal costituire una giustificazione, vale ad ammettere un profilo di colpa», chiariscono gli Ermellini.

E’ sempre necessario adottare cautele idonee per evitare il pericolo che il cane possa aggredire terze persone e non rileva che fossero i cani portati a spasso in aperta campagna.

Il ricorso viene dichiarato inammissibile con condanna alle spese processuali e al pagamento in favore della Cassa ammende.

Avv. Emanuela Foligno

Leggi anche:

Cani randagi aggrediscono il gregge: responsabilità del Comune?

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui