L’esponente PD Federico Gelli interviene sul tema della carenza di medici sollevato nei giorni scorsi da Anaao e Fimmg auspicando più contratti

Nei giorni scorsi, Anaao e Fimmg hanno lanciato un allarme sulla carenza di medici in sanità. A intervenire sul tema è stato anche Federico Gelli, PD, che non ha lesinato proposte.

“L’allarme sulla carenza di medici, ospedalieri e di famiglia, che l’Anaao e la Fimmg hanno lanciato nei giorni scorsi – ha ammesso Gelli – non è una novità, né un fenomeno ascrivibile all’attuale Governo”.

Per il responsabile sanità Pd, infatti, si tratta di “un problema più che decennale che dobbiamo affrontare da subito con la nuova legislatura. In questi anni di crisi i governi succedutisi si sono concentrati sul mettere in sicurezza il sistema sanitario pubblico universale garantendo la sua sostenibilità per i prossimi anni”.

Una situazione che, come rimarcato da Gelli, ha condotto a sacrifici di personale.

“In questi anni – dichiara Gelli – abbiamo già iniziato ad intervenire sulla formazione introducendo il concorso nazionale per l’accesso alle Scuole di specialità e aumentato i contratti nazionali di formazione specialistica, passati da 3.500 del 2013 ai circa 6.500 attuali. Sappiamo che questi numeri non sono ancora sufficienti dal momento che il divario tra il numero di laureati in medicina e quello dei posti a disposizione nelle specializzazioni è ancora troppo alto”.

Tuttavia, Gelli ricorda che a tali provvedimenti va aggiunto il ‘nodo’ legato ai pensionamenti dei medici di famiglia nei prossimi cinque-otto anni.

Circostanza che, come noto, potrebbe far venir meno questa figura professionale a 14 milioni di cittadini.

“Questo – ammette Gelli – è un problema serio che deve coinvolgere anche le Regioni. Le amministrazioni locali possono, infatti, decidere di finanziare borse di studio, cosa che in questi anni è stata fatta solo per le specialistiche. Penso sia arrivato il momento di una rivalutazione ed una seria mappatura del fabbisogno di medici di medicina generale sul territorio”.

Insomma, servono più contratti per contrastare la carenza di medici ormai endemica nel nostro paese.

“Le soluzioni applicabili al problema della carenza di medici sono diverse – dichiara Gelli – innanzitutto ritengo sia necessaria la possibilità di avere una laurea abilitante. È cioè necessario trasformare laurea in Medicina in ‘Laurea abilitante’ consentendo di svolgere l’Esame di stato immediatamente dopo la laurea evitando i tempi morti”.

Oltre a questo, l’esponente Pd valuta un’altra possibilità.

Quella, cioè, del ‘modello americano’ avanzata nei mesi scorsi dall’Enpam per finanziare le borse del corso in medicina generale e di specializzazione.

L’idea è quella di concedere prestiti d’onore agli studenti, “da restituire nei successivi 20 anni”, spiega il responsabile sanità PD.

“Di certo, un problema serio come questo non può essere affrontato in maniera superficiale e demagogica come fatto ieri dal candidato premier del M5S Luigi Di Maio”, ha attaccato Gelli.

“Il pentastellato – conclude polemico – proponendo di assumere 10.000 unità di personale dimostra tutta la sua ignoranza sulla materia. Evidentemente Di Maio non sa che il vero problema non è quello di assumere bensì di formare quelle migliaia di professionisti necessari al nostro Ssn”, conclude Gelli.

 

 

 

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