È la fine del geoblocking: si va verso via libera all’acquisto online di beni fisici e digitali senza costi extra, purché non coperti da copyright

Addio al geoblocking. Si va verso il via libera per l’acquisto online di beni fisici e digitali senza costi extra, purché non coperti da copyright, come nel caso di film, calcio o musica. I consumatori potranno fare shopping online su qualsiasi sito nell’Unione europea, senza essere automaticamente bloccati o reindirizzati verso siti nazionali. Potrebbe presto finire, così, l’era del geoblocking e dei costi aggiuntivi per chi comprava online.

Un sondaggio della Commissione sul “mystery shopping” ha valutato che il 63% dei siti web non consente agli acquirenti di acquistare da un altro Paese UE.

Quanto ai beni materiali, si tratta di elettrodomestici per l’86%. Per quel che concerne riguarda i servizi le prenotazioni online di eventi nel tempo libero, arrivano ad essere il 40%. In sostanza la domanda di acquisti online transfrontalieri è in aumento, tanto che, negli ultimi 10 anni, è raddoppiata.

Da queste premesse è nata l’idea di un intervento che ponesse fine al geoblocking da parte della legislazione europea.

Grazie all’approvazione di un nuovo regolamento, il Parlamento Ue Europeo ha preso posizione contro il geoblocking “ingiustificato”.

Secondo la relatrice Roza Thun, si tratta di un passo che avvicina l’Europa al mercato unico digitale più competitivo e integrato.

Una scelta che, sia per i consumatori sia per i commercianti, “rappresenta un’altra pietra miliare nella lotta contro la discriminazione dei consumatori in base alla nazionalità o al luogo di residenza, cosa che non dovrebbe mai accadere nella nostra Europa unita”.

“Abbiamo dimostrato – conclude Thun – che l’Unione europea può produrre risultati concreti per i cittadini di tutta Europa, apportando cambiamenti positivi alla loro vita quotidiana”.

Il risultato della nuova normativa qual è?

Ebbene, adesso, i commercianti dovranno trattare gli acquirenti di altri paesi come quelli locali, garantendo accesso agli stessi prezzi.

Allo stesso tempo, l’utente finale potrà fare acquisti online su qualsiasi sito nell’UE, senza essere automaticamente bloccato o reindirizzato.

Ciò significa che i beni fisici potranno essere spediti nel proprio Stato membro, alle stesse condizioni di consegna offerte agli acquirenti locali, o ritirati in un luogo concordato da entrambe le parti.

Gli acquirenti online avranno un accesso transfrontaliero più agevole a prodotti, prenotazioni alberghiere, noleggio auto, festival musicali o biglietti per parchi di divertimento.

Un altro aspetto cruciale è il divieto di trattare gli acquirenti in maniera diversa in base al luogo di emissione della carta di credito o di debito.

Adesso, l’accordo sul regolamento dovrà essere formalmente approvato dal Consiglio. E per l’applicazione, passeranno nove mesi dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, dunque verso la fine del 2018.

La normativa non si estenderà però ai contenuti digitali protetti da copyright, come i libri elettronici, la musica o i giochi online. Anche i servizi audiovisivi e di trasporto sono per il momento esclusi dal campo d’applicazione.

I deputati, però, hanno inserito nella normativa una “clausola di revisione”.

Questa impone alla Commissione europea di valutare entro due anni se il divieto di geoblocking debba essere esteso a tali contenuti.

 

 

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