Medicina difensiva o ignoranza? 10 miliardi di spesa sanitaria sprecata e tante altre corbellerie che poco c’entrano con la realtà ma tanto con la scarsa efficienza delle strutture sanitarie e la progressiva riduzione della cultura medica.
Mi viene da sorridere quando sento che i medici anche dopo l’assoluzione sopportano in sé uno stato psichico che li spinge alla medicina difensiva.
A parte l’inconsistenza dei numeri al lotto (i mitici 10 miliardi che dovrebbero spiegare meglio come sono calcolati), la medicina difensiva rappresenta esclusivamente l’ignoranza e, dunque, l’insicurezza culturale, dei medici prescrittori.
Un esame che può non farsi non si deve fare, al contrario di un esame che si deve fare per fare una diagnosi differenziale o che serva ad escludere varie possibili cause eziologiche di un sintomo o di una malattia.
Un anno di meditazione per la Commissione Nordio per sentirci dire le stesse cose e per farci prospettare soluzioni già pensate molti anni prima ma mai realizzate perché non “intelligenti” e, soprattutto, giuste.
Se pensiamo poi che una delle proposte geniali è di far rientrare la responsabilità del medico tutta extracontrattuale, con i conseguenti oneri probatori, fa sorridere visto che già nel 2017 la Gelli lo ha previsto quando si agisce con medici che operano in strutture pubbliche o private.
Insomma, il medico ha paura delle cause penali che vince sempre e delle quali, a quanto pare, se ne frega (con le dovute eccezioni evidentemente), considerato che le cause penali per una grande quantità sono generate da una cattiva gestione del rapporto medico/paziente o medico/parenti della vittima, questione che si potrebbe risolvere con un pochino di buona volontà.
Non ci vuole poi tanto a farsi rispettare/amare dal paziente o dai parenti, basterebbe un pochino di amore verso il prossimo/paziente che tutto sarebbe più facile e meno complicato. È pur vero che esistono delle eccezioni, ma queste, considerata la scarsezza, sono gestibili senza particolari affanni per il sistema e per i medici (che per l’appunto non vengono mai condannati).
Queste idee, a dir poco provocatorie, a danno esclusivo dei danneggiati, sono simili a quelle, messe in atto, che hanno obbligato i medici a vaccinarsi dopo essere guariti dall’infezione Covid (dopo soli tre mesi), oppure a quelle attuali di richiamare i medici in pensione e addirittura “non farli più pensionare prima della morte” perchè c’è carenza, mentre nel 2021 e 2022 si sospendevano i medici non vaccinati. o addirittura fare degli specializzandi dei medici operativi al 100% con tutte le ovvie conseguenze.
Vorrei comunque riflettere sul giudizio penale contro i medici: non lo condivido se non per dolo, per cui sono d’accordo a trovare una soluzione, ma usiamo l’intelligenza e la praticità.
Insomma basta con i piagnistei e obblighiamo ogni medico a fare annualmente i necessari crediti formativi relativi alla medicina legale per apprendere davvero il significato giuridico di ogni comportamento, invece di favorire lamenti e ogni forma di vittimismo.
Domandiamoci sul perchè si fanno querele ai medici e ragioniamo:
- Evento avverso non atteso e mal gestito dai medici: miglioriamo l’efficienza delle strutture sanitarie e bocciamo agli esami gli studenti iscritti in medicina che non sono preparati invece di obbligare ab inizio a rinunciare all’attività medica tutti quelli che non hanno superato inutili test di ingresso;
- Inefficienza organizzativa delle strutture ospedaliere: sono la causa del 50% degli eventi avversi. Investiamo denaro pubblico per migliorarne l’efficienza evitando incarichi politici e controllando la liceità di ogni provvedimento interno.
Dr. Carmelo Galipò
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