Il presidente Mangiacavalli in occasione del primo congresso Fnopi: essenziale avere un rapporto privilegiato con i pazienti

“Siamo infermieri prima di tutto, e crediamo nella forza della relazione, dell’ascolto, dell’inclusione, dall’autorevolezza che vince sull’autorità. Crediamo in un gruppo allargato, partecipato, che lasci spazio ad autonomie di pensiero e di cultura perché il rispetto della persona parte anche da questo”. Sono le parole di Barbara Mangiacavalli, presidente della neonata Federazione nazionale delle Professioni infermieristiche, pronunciate in occasione del primo Congresso Fnopi.

Mangiacavalli, nella sua relazione, ha ricordato che gli infermieri hanno subito quasi un decennio di riduzioni nel personale (- 4,3% dal 2009 al 2016). Le aziende del Ssn hanno rinunciato a oltre 12mila mila infermieri: “il numero più grande di perdite di personale registrato da qualunque categoria faccia parte del servizio pubblico”. Ciò a fronte di un significativo aumento dei bisogni di assistenza.

Per il presidente Fnopi, “le scelte su quanto personale e quale personale abbiamo/avremo bisogno devono essere fatte guardando al futuro e non replicando il passato”. I rapporti tra le diverse discipline mediche, le percentuali di posti assegnati alle diverse scuole di specialità sul totale, sono rimaste sostanzialmente invariate nel tempo. La circostanza che nei prossimi anni molti professionisti andranno in pensione pone molti problemi; ma per Mangiacavalli al contempo “apre una grande opportunità di ripensamento su come il Servizio sanitario nazionale debba funzionare e quale assistenza offrire”.

Il vertice Fnopi si è poi soffermato sulla percezione della figura dell’infermiere da parte del paziente.

Secondo i cittadini gli infermieri si rivolgono loro con gentilezza e cortesia, sono disponibili all’ascolto, mostrano vicinanza, comprensione e anche emozioni rispetto ai pazienti.

I cittadini si sono sentiti sicuri durante l’assistenza infermieristica e gli infermieri hanno anche fornito a pazienti e parenti informazioni chiare e comprensibili. Ma si lamentano perché gli infermieri sono pochi e hanno poco tempo da dedicare al contatto con le persone; anche perché spesso sono occupati in attività che li allontanano dall’assistenza vera e propria.

Tutto questo accade soprattutto in ospedale; sul territorio, evidenzia Mangiacavalli, “c’è quasi il vuoto”. I cittadini vorrebbero avere la possibilità di poter scegliere un infermiere di famiglia/comunità come si fa col medico di medicina generale; vorrebbero trovare gli infermieri nella farmacia dei servizi, avere la possibilità di consultarli in determinati casi come il trattamento di ferite e lesioni cutanee; vorrebbero averli disponibili anche nelle scuole, per bambini e ragazzi che ne potrebbero aver bisogno.

Tracciando le linee guida del prossimo triennio per la Federazione, Mangiacavalli ha ricordato nel corso del congresso fnopi che “nel futuro della sanità gli infermieri sono chiamati ad esercitare un ruolo sempre più incisivo”; un futuro basato sulla sinergica collaborazione con i medici e gli altri professionisti sanitari, che riconosca le professionalità acquisite.

“La nostra professione ha come scopo il rapporto coi pazienti. È per noi un elemento valoriale importante sia professionalmente che per il ‘patto col cittadino’ che da anni ci caratterizza. Per noi – conclude Mangiacavalli – è essenziale avere una relazione privilegiata con loro, per comprendere come ci vedono e come possiamo soddisfare nel modo migliore i loro bisogni di salute”.

 

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