Previsto l’allontanamento del Questore per chi impedisce la fruizione dei presidi sanitari. Ma la misura contenuta nel Decreto sicurezza non piace ai medici

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato ieri il Decreto sicurezza. Un provvedimento che prevede, tra le altre misure, l’estensione del ‘Daspo urbano’, già introdotto dal Decreto n. 14/2017 (Decreto Minniti), anche ai ‘presidi sanitari’.

Gli ospedali vengono quindi inseriti tra i luoghi che possono essere individuati dai regolamenti di polizia urbana ai fini dell’applicazione di misure a tutela del decoro. Tra queste rientra appunto l’allontanamento del Questore nei confronti di soggetti che pongono in essere condotte che ne impediscono l’accessibilità e la fruizione.

La misura, tuttavia, non ha riscosso l’apprezzamento delle associazioni mediche, e in particolare della FNOMCeO.

“Non possiamo tradire la Costituzione, che tutela la salute di tutti i cittadini, e non vogliamo tradire il codice deontologico che ci impone il dover di curare tutti quelli che hanno bisogno di aiuto”. Lo ha affermato all’Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli, invitando “il governo a chiarire il senso della norma”.

“Noi medici siamo spesso vittime di violenza ma siamo anche i medici dei cittadini, e mai – assicura – verremo meno ai nostri doveri. Invitiamo il Governo a trovare provvedimenti giusti per garantire la nostra incolumità senza ledere il diritto fondamentale di ogni cittadino alla salute”.

Sulla stessa linea anche i chirurghi ospedalieri.

“Il diritto alla salute è tutelato dall’Art. 32 della Costituzione ed è una garanzia intoccabile, guai a introiettare elementi discriminatori – ha sottolineato il presidente Acoi, Pierluigi Marini -. Da anni sollecitiamo interventi per garantire la sicurezza nei presidi sanitari, ma allontanare le persone dagli ospedali non sembra la soluzione migliore. Tutti hanno il diritto ad essere curati. Non si può scaricare sul personale sanitario, che peraltro rischierebbe di commettere omissione di soccorso, una problematica sociale. Invitiamo il governo a trovare una sintesi che tenga insieme la sicurezza con la tutela del diritto alla salute”.

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