L’uomo, 78enne di Catania, era stato ricoverato con una diagnosi di rettoragia e poi dimesso il giorno successivo. Nonostante la nuova corsa in ospedale, è deceduto per un arresto respiratorio

“Trattandosi di un paziente anziano con insufficienza renale in trattamento dialitico, i sanitari avrebbero dovuto continuare il monitoraggio delle condizioni cliniche e le idonee terapie che il caso richiedeva”. E’ uno dei passaggi della relazione medico legale disposta dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sul decesso di un 78enne, morto 24 ore dopo le dimissioni dal Pronto soccorso del locale ospedale, dove era stato ricoverato con una diagnosi di rettoragia.

La vicenda – come riferiscono gli organi di stampa locali riportando la ricostruzione del Codacons, che assiste i familiari della vittima – risale al 2018. L’uomo sarebbe arrivato presso il nosocomio del capoluogo di provincia siciliano in codice giallo. Nonostante l’emorragia, tuttavia, il giorno successivo sarebbe stato rimandato a casa.

Nel giro di poco tempo la situazione sarebbe precipitata con una nuova corsa in ospedale a bordo di un’ambulanza del 118 in preda a forti dolori addominali e problemi respiratori.

Giunto presso la struttura sanitaria in codice rosso l’anziano è deceduto a distanza di poche ore, nonostante i disperati tentativi di rianimazione da parte del personale medico.

La famiglia aveva presentato un esposto denuncia per fare piena luce sulla vicenda e chiarire la sussistenza di eventuali responsabilità sanitarie.

La perizia in mano ai magistrati, fa sapere l’avvocato dei parenti, sottolinea che “sarebbe stato necessario ripetere immediatamente gli esami e chiedere una consulenza ematologica per valutare la somministrazione di vitamina k per via endovenosa, complesso protrombinico, un antidoto specifico, liquidi per via parentale ed in questo caso era necessario prendere in considerazione anche la consulenza chirurgica e gli accertamenti diagnostici per indagare la causa del sanguinamento”.

La documentazione sanitaria in atti, dunque, evidenzierebbe, in base all’ipotesi accusatoria espressa dal legale, l’esistenza di una correlazione in termini causali tra il decesso del paziente e la condotta posta in essere dai sanitari del presidio ospedaliero.

Credi di essere vittima di un caso di errore medico? Scrivi per una consulenza gratuita a medicolegale12@gmail.com o invia un sms, anche vocale, al numero WhatsApp 3927945623

Leggi anche:

MORTA DOPO AVER PARTORITO UNA BIMBA PRIVA DI VITA, INDAGINI IN CORSO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui