Le dipendenze di droga e alcol sono un fenomeno sempre più diffuso tra i giovanissimi

Lo sa bene l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che, di recente, ha fatto appello a tutte le istituzioni centrali e periferiche, chiedendo un intervento concreto, al fine di ridurre drasticamente la vendita di alcolici ai minori

Nella lettera indirizzata al Governo e alle istituzioni locali (Regioni e Comuni) Filomena Albano , autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha espressamente manifestato preoccupazione per il fenomeno Serve una risposta sistematica, valorizzando le buone pratiche presenti in Italia” – ha dichiarato.

Nella specie, ha proposto un piano d’azione composto di 13 interventi concreti da intraprendere al fine di salvaguardare i diritti fondamentali delle persone di minore età, primo tra tutti quello alla salute.

 “Bisogna aumentare la frequenza dei controlli periodici, i cosiddetti ‘Bilanci di salute’, tra i 10 e i 14 anni”. “Vanno –inoltre – rafforzati, a livello locale, i controlli sul rispetto dei divieti di vendita ai minori di 18 anni nei luoghi frequentati da giovani e giovanissimi”.

Importante in tale contesto, è il ruolo del pediatra e dei medici di famiglia. In particolare tra le 13 azioni da porre in essere, vi è anche quella di fare in modo che i pediatri inviino periodicamente ai medici di famiglia le schede cliniche dei ragazzi.

La stessa Filomena Albano ha dichiarato che oramai l’età in cui si comincia a fare uso si sostanze alcoliche è sempre più bassa. Questo, invero, è un dato che emerge dalla comunità scientifica di riferimento. “È cambiato il modo di consumare droga, si allunga sempre di più l’elenco delle sostanze che eludono le norme vigenti e che possono essere reperite via internet”.

È importante, inoltre, insistere con le campagne di sensibilizzazione e prevenzione tra i ragazzi e studenti. Sono note infatti, le complicanze che l’uso di queste sostanze può portare sui ragazzi, non solo in ambito sanitario, ma anche di carattere psico-sociale, data la facilità di associazione con altri comportamenti pericolosi, quali le frequenti assenze scolastiche, riduzione dell’attenzione e dunque, prestazioni scolastiche, aggressività e violenza e così via.

Il cd. binge drinking

Il fenomeno di cui si parla tanto negli ultimi anni è anche noto come  Il binge drinking, cioè la modalità di consumo alcolico che comporta l’assunzione in un’unica occasione e in un ristretto arco di tempo di quantità di alcol molto elevate.

Stando alle stime pubblicate dal Ministero della Salute, tale fenomeno è maggiormente diffuso tra i giovani di 18-24 anni e la percentuale di binge drinker di sesso maschile è statisticamente superiore al sesso femminile in ogni classe di età ad eccezione degli adolescenti, (11-15 anni), ossia quella fascia di popolazione per la quale la percentuale dovrebbe essere zero a causa del divieto per legge della vendita e somministrazione di bevande alcoliche al di sotto della maggiore età.

Assume, dunque, rilevanza centrale  il monito dell’Autorità Garante: è importante conoscere i rischi e prevenire.

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