È online il decreto del Miur che dà il via alla sperimentazione nazionale per quanto riguarda il diploma in 4 anni. Candidature fino al 13 novembre

È stato pubblicato il decreto del Miur che fa partire il piano nazionale di sperimentazione del diploma in 4 anni. La proposta era stata avanzata dal Ministero la scorsa estate.
Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste il diploma in 4 anni.
Gli istituti tecnici e i licei che vorranno prendere parte alla sperimentazione hanno tempo dal 20 ottobre fino al 13 novembre per presentare le loro candidature.

I posti a disposizione sono 100 in tutto il Paese per l’anno scolastico 2018/2019.

Il diploma in 4 anni non è, comunque, una novità introdotta di recente.
La prima sperimentazione era stata avviata dalla ministra Mariastella Gelmini ed aveva coinvolto 12 scuole. La differenza è che ora, i licei e gli istituti coinvolti nel progetto, sono molti di più.
Sono anche cambiati i parametri in base ai quali le scuole saranno selezionate e valutate nel successivo percorso dei quattro anni.

Gli istituti e i licei che decideranno di presentare la loro candidatura dovranno assicurare agli iscritti il raggiungimento delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento previsti per il quinto anno di corso.

Ciò nel rispetto delle Indicazioni Nazionali e delle Linee guida.
Ogni scuola, inoltre, potrà avere una sola sezione coinvolta nel progetto, a partire dalla classe prima, e per un solo indirizzo di studio.
Per presentare la propria candidatura è necessario il consenso degli organi collegiali.
La stessa dovrà poi essere in linea con gli orientamenti già presentati anche alle famiglie nel Piano triennale dell’offerta formativa.
Ogni candidatura sarà appositamente valutata da una commissione tecnica.
Le domande saranno valutate considerando il livello d’innovazione, in particolare per quanto riguarda l’articolazione e la rimodulazione dei piani di studio.
Un ruolo importante è rivestito dall’utilizzo delle tecnologie e delle attività laboratoriali nella didattica e dall’uso della metodologia Clil (lo studio di una disciplina in una lingua straniera).
Ma anche dai processi di continuità e orientamento con la scuola secondaria di primo grado, il mondo del lavoro, gli ordini professionali, l’università e i percorsi terziari non accademici.
Nel corso del diploma in 4 anni bisognerò valutare l’andamento del Piano di innovazione, sintetizzando tutto in una relazione annuale che sarà inviata al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Vi saranno, infine, dei Comitati scientifici regionali che dovranno valutare gli esiti della sperimentazione, anno dopo anno, per poi condividerli col Comitato scientifico nazionale.
 
 
 
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