Diritti dei bambini, una «chat» con l’Onu per denunciare le violazioni

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Nel nostro Paese l’impossibilità per un minore di far valere in via autonoma i propri diritti in fase di giudizio rappresenta spesso un grave fattore di rischio rispetto al mancato godimento di opportunità di vita e all’esclusione sociale, soprattutto per i minorenni che vivono situazioni di disagio sociale ed economico. 

«Save the Children saluta con favore l’approvazione della legge di Ratifica del Terzo Protocollo Opzionale della CRC da parte dell’Italia, sollecitata più volte dall’Organizzazione sin dall’adozione del Protocollo nel 2011, anche nel suo ruolo di coordinamento del Gruppo CRC, che è parte della coalizione internazionale “Ratify OP3 CRC”» ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di «Save the Children».

L’introduzione delle nuove misure, infatti, consentirà la difesa dei diritti dei minori attraverso la presentazione di segnalazioni al Comitato ONU tramite diverse procedure, come le comunicazioni individuali su avvenute violazioni e l’avvio di inchieste per violazioni gravi o sistematiche. In concreto, singoli bambini o gruppi di essi, non necessariamente accompagnati da un proprio rappresentante legale, potranno ricorrere al Comitato, che, in qualità di organo internazionale e indipendente, potrà chiedere all’Italia di far cessare episodi di violazioni di diritti dei minori e di predisporre tutte le misure necessarie per la loro prevenzione.

«Grazie alla ratifica del Terzo Protocollo e all’entrata in vigore in Italia delle misure in esso previste, sarà finalmente possibile per i minori stessi presentare segnalazioni e vere e proprie denunce al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con sede a Ginevra, nel caso di violazione dei loro diritti. Si tratta di uno strumento fondamentale per rafforzare il sistema di tutela dei minori che vivono nel nostro Paese».

L’accesso alla giustizia da parte dei più piccoli è reso difficile da vari fattori, sia in ambito penale che in quello civile o amministrativo, come la difficoltà di informare in modo corretto i bambini e le bambine su figure e ruoli del sistema giudiziario italiano, o l’impossibilità, anche per gli adolescenti, di nominare autonomamente un proprio rappresentante per far valere i propri diritti in sede civile.

Anche le misure più innovative, come ad esempio l’istituzione di un elenco di associazioni ed enti legittimati a supportare durante il procedimento giudiziario il minore vittima di reati molto gravi, già introdotta dalla ratifica della convenzione di Lanzarote, tardano ad essere attuate, con gravi conseguenze soprattutto per i minori più vulnerabili. Anche per questo, auspichiamo la più rapida attuazione delle misure previste dal Terzo Protocollo come primo atto concreto per la costruzione di un  sistema di giustizia a misura di bambino.

«Save the Children» ha già attivato in Italia alcuni sportelli di informazione legale rivolti ai bambini in situazione di disagio e ai loro genitori all’interno dei Punti Luce dell’Organizzazione in 7 città italiane (Roma, Bari, Catania, Palermo, Torino, Milano, Napoli), oltre a un servizio di orientamento legale on-line e una chat dove i più giovani possono richiedere informazioni sui propri diritti.

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