Presso l’IDI-IRCCS di Roma il Dottor Biagio Didona ha coordinato un gruppo di ricerca clinica che ha sperimentato una nuova terapia per una malattia che ancora oggi è gravata da un alto rischio di mortalità (20-30%)

La malattia è la necrolisi epidermica tossica (o sindrome di Lyell), una reazione a farmaci molto rara ma gravissima che causa massiva necrosi epidermica con distacco di grandi lembi di epidermide e mucose che esitano in ampie aree di disepitelizzazione (>30% della superficie corporea). Il trattamento di supporto è quello che si utilizza nei grandi ustionati, in cui la pelle perde tutte le sue funzioni fisiologiche (mantenimento della temperatura, bilancio idrico e dei sali, difesa immunitaria), le complicanze viscerali sono frequenti, ed i postumi, soprattutto oculari, assai severi.

Il gruppo di dermatologi ed epidemiologi dell’IDI-IRCCS ha pubblicato sul «Journal of the American Academy of Dermatology» i risultati di due anni di lavoro: dieci pazienti con necrolisi epidermica tossica sono stati trattati con una singola iniezione da 50 mg di Etanercept, un inibitore del «tumor necrosis factor-alfa».

In tutti i pazienti la terapia si è dimostrata assai efficace, con completa ri-epitelizzazione (e quindi guarigione clinica) ottenuta in pochi giorni (tempo mediano di guarigione, 8,5 giorni) e nessun decesso (quando con le terapie finora utilizzate a parità di gravità clinica si sarebbero attesi 4-5 decessi). Il successo di questo studio apre una nuova strada al trattamento di una gravissima malattia dermatologica per la quale finora non era disponibile alcuna cura efficace.

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