La Corte di Cassazione ha annullato la condanna per un farmacista per la vicenda dei farmaci venduti anche senza ricetta. Ecco cosa è accaduto.

Il processo che vedeva imputato un farmacista per una vicenda di farmaci venduti anche senza ricetta e che andava avanti dal 2010 si è conclusa con la assoluzione dell’uomo.

Il soggetto era finito sotto accusa per detenzione di farmaci scaduti, truffa aggravata, truffa tentata ai danni del servizio sanitario nazionale e peculato.

Tuttavia, venerdì scorso, la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna inflittagli, nel luglio della scorso anno, dalla Corte d’Appello di Firenze.

E così, R.P., di 67 anni, ed titolare della farmacia di Abetone è stato assolto.

La vicenda

Il farmacista era stato accusato di diversi reati per una vicenda di farmaci venduti senza ricetta.

Tutto era nato 8 anni fa con una semplice perquisizione nell’ambito di una più ampia inchiesta della Procura della Repubblica di Modena.

Da lì erano emerse alcune irregolarità.

Gli inquirenti avevano rinvenuto 11 confezioni di farmaci scaduti e diverse fustelle, da allegare alle ricette per i rimborsi, senza le rispettive scatole di medicinali.

Da qui, discendevano dunque i diversi capi d’imputazione, tra cui tentata truffa.

Secondo l’accusa, il farmacista, conservando le fustelle di farmaci staccate dalla rispettive confezioni, si sarebbe assicurato un ingiusto profitto chiedendo ai medici di base di emettere le ricette.

In tal modo otteneva poi il rimborso da parte dell’Asl, truffandola. I farmaci venduti in questo modo comportavano un doppio guadagno per il farmacista.

Ma grazie al lavoro dell’avvocato Gerardo Marliani,che difendeva il farmacista, è emersa una realtà ben diversa.

Il farmacista “era titolare, dal 2005, dell’unica farmacia della nota località sciistica – afferma l’avvocato – Il più vicino comune del comprensorio, Fiumalbo, si trova a 7 chilometri, mentre il più lontano, San Marcello, a 21. Distanze notevoli, se si considera che si tratta di strade impervie, percorribili con estrema difficoltà nei lunghi periodi invernali».

“Ad Abetone – prosegue il legale Marliani – si era instaurato un rapporto di reciproca fiducia fra i clienti e il dottor Palombaro, principale punto di riferimento per ogni situazione di emergenza e necessità sanitaria, soprattutto per gli anziani del luogo”.

Insomma, il farmacista cercava solo di venire incontro ai suoi clienti.

Una tesi che è stata pienamente accolta dalla Corte di Cassazione, che ha dunque deciso di assolverlo.

 

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