Per l’Autorità la fatturazione elettronica potrebbe violare la normativa sulla protezione dei dati. Questo, a causa di una sproporzionata raccolta di informazioni.

Secondo il garante della privacy, le nuove regole sulla fatturazione elettronica potrebbero comportare dei rischi per la sicurezza.

La ragione? Una sproporzionata raccolta di informazioni e molti rischi di usi impropri da parte di terzi.

Per tale ragione, la fatturazione elettronica va cambiata. A dirlo è il Garante per la privacy il quale ha lanciato un monito all’Agenzia delle entrate sulla e-fattura in vigore dal prossimo primo gennaio.

L’Autorità ha infatti chiesto all’Agenzia di conoscere con urgenza “come intenda rendere conformi al quadro normativo italiano ed europeo i trattamenti di dati che verranno effettuati ai fini della fatturazione elettronica”.

In questo modo, per la prima volta, il Garante esercita il potere di avvertimento. Un potere di norma attribuito dal Regolamento europeo.

Sui dati archiviati dall’Agenzia per finalità di controllo, vi sarà anche la fattura che già contiene informazioni di dettaglio ulteriori sui beni e servizi acquistati.

Tra questi vi sarebbero le abitudini e le tipologie di consumo, la descrizione delle prestazioni sanitarie o legali e molto altro.

Non solo. In merito alla fatturazione elettronica, l’Agenzia delle entrate ha deciso di mettere sul proprio portale “tutte le fatture in formato digitale, anche per chi preferirà comunque continuare a ricevere la fattura cartacea o digitale direttamente dal fornitore, come garantito dal legislatore”.

A questo vanno aggiunte le difficoltà che derivano dal ruolo assunto dagli intermediari delegabili dal contribuente per la trasmissione, la ricezione e la conservazione delle fatture, e non solo.

In questo modo “accentrando – si legge – enormi masse di dati personali con un aumento dei rischi, non solo per la sicurezza delle informazioni, ma anche relativi a ulteriori usi impropri, grazie a possibili collegamenti e raffronti tra fatture di migliaia di operatori economici”.

Sotto la lente di ingrandimento vi sono poi le modalità di trasmissione attraverso lo SDI e gli ulteriori servizi offerti dall’Agenzia.

Servizi che presentano criticità circa i profili di sicurezza. A partire dalla mancata cifratura della fattura elettronica, con la conseguente possibile memorizzazione dei documenti sui server di posta elettronica.

Alla luce di tutti questi motivi, per il Garante della privacy la fatturazione elettronica va rivista introducendo misure tecnico organizzative adeguate in tutta la filiera del trattamento dei dati personali per la fatturazione elettronica.

 

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