Il motore di ricerca continua nella sua operazione annuale di pulizia: stop ad annunci ingannevoli e pubblicità fuorvianti. E Federfarma promuove l’iniziativa.

Nuovo anno, nuovo giro di vite di Google contro le pubblicità ingannevoli. I dati del “Better Ads 2015” presentato da Google parlano chiaro: solo per quel che riguarda prodotti medicinali o legati alla salute anche in senso più ampio, si parla di 12,5 milioni di annunci bloccati per violazione delle policy.

Un plauso a questa mega operazione di “pulizia” dagli annunci ingannevoli di farmaci online, arriva da Federfarma e in particolare dal presidente Annarosa Racca: «Ben venga l’operazione di Google, perché i cittadini devono avere delle fonti certe, sicure, e non millantatorie».

Nonostante i numeri impressionanti presentati da Google, però, c’è ancora molto da fare, soprattutto in settori sensibili come quello della farmaceutica. Sul web spopolano gli annunci di farmaci che promettono un dimagrimento rapido o una maggiore prestanza sessuale, senza contare tutta quella costellazione di prodotti pensati per l’aumento della massa muscolare, e destinati agli sportivi: vista la facilità di accesso ai farmaci e il loro basso costo, spiega ancora la Racca, è evidente che ci si rivolge al web «quando si vuole superare il medico o il farmacista, figure che possono essere di ostacolo all’acquisto» nel caso di prodotti non autorizzati.

La pubblicizzazione di pillole dimagranti miracolose o di farmaci prodigiosi dall’effetto immediato non fa altro che rendere un cattivo servigio a chi, con fatica, lavora per garantire la serietà e l’affidabilità di un servizio farmaceutico, come quello italiano, assolutamente valido e competitivo anche sotto il profilo dei prezzi, oltre che della qualità.
«Da farmacista dico chiaramente che tutti i giorni noi dobbiamo rispondere ai bisogni di salute dei cittadini italiani e che, spesso e volentieri, ci vengono sottoposte richieste e notizie false, che scopriamo essere prese dal web» spiega il presidente di Federfarma che sottolinea come 7 farmaci su 10, tra quelli acquistati online, «non contengono alcun principio attivo, oppure lo contengono in misura assolutamente inferiore a quanto indicato».

«È giusto che la gente legga dei messaggi culturalmente corretti e come Federfarma abbiamo sempre cercato di fare una campagna di comunicazione e informazione ampia» ci tiene, però, a sottolineare Annarosa Racca che ricorda anche come in Italia ci sia «una farmaco-vigilanza straordinaria. Il farmaco viene tracciato da quando esce dall’azienda farmaceutica fino alla sua scadenza: siamo un paese che dà una straordinaria garanzia al cittadino in termini di acquisto in Farmacia».

Garanzia che, da questa settimana, si estende anche al mondo della vendita online dei farmaci cosiddetti da banco, quelli, cioè, che non hanno bisogno di ricetta: «Da lunedì» spiega la presidente Federfarma, «è stato attivato il bollino del Ministero della Salute che identificherà le farmacie autorizzate a vendere online. Questo bollino di riconoscimento è una garanzia in più per il cittadino, il consumatore o il paziente».

a cura di Monica Gasbarri

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