Ballico (Ugl Sanità): parole del Premier sembrano la solita promessa senza compimento

Troise (Anaao): per restare in serie A servono investimenti e finanziamenti adeguati

Le parole pronunciate ieri dal premier Matteo Renzi nel corso della visita all’Ospedale San Raffaele di Milano non hanno lasciato indifferenti associazioni e sindacati.

“Le parole del presidente del Consiglio relative ai troppi tagli effettuati sulla sanità non ci sembrano il segnale di una vera presa di coscienza e di una ‘marcia indietro’ da parte del Governo, ma piuttosto la solita promessa senza compimento”. Questo il commento del segretario nazionale dell’Ugl Sanità, Daniela Ballico, alle parole del Presidente del Consiglio secondo cui ‘sulla sanità si è tagliato anche troppo’.

Per Ballico i tagli lineari messi in atto dagli ultimi governi, ‘incapaci di porre fine alla corruzione e agli sprechi che sono la vera piaga della nostra sanità’, hanno contribuito al verificarsi, l’anno scorso, di un’inversione di tendenza sull’aspettativa di vita, legata anche alla mancata prevenzione. L’Italia, infatti, destina alla prevenzione solo il 4,1% della spesa sanitaria totale, collocandosi fra gli ultimi posti in Europa.

“Gli stessi livelli essenziali di assistenza – prosegue il segretario – ogni anno sempre più restrittivi, dovrebbero prevedere prestazioni garantite a tutti i cittadini, ma non risultano applicabili ovunque, in particolare nelle regioni ancora alla prese con i piani di rientro dal deficit”.

I tagli previsti nella prossima legge di stabilità ammonterebbero a circa 7 miliardi; “dopo le dichiarazioni del premier – conclude il rappresentante sindacale – siamo certi che a farne le spese non saranno sanità e servizi, ma le risorse si cercheranno nella lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, e in una corretta spending review sempre troppo annunciata e mai praticata”.

Dubbi intorno alle dichiarazioni di Renzi permangono anche in seno all’Anaao, che tuttavia mostra apprezzamento quantomeno per le parole del Presidente del Consiglio che, afferma il segretario nazionale Costantino Troise “sono musica per le nostre orecchie”. Troise, infatti, rimarca come le frasi del premier relative ai troppi tagli e al livello qualitativo della sanità italiana facciano eco a quanto l’Anaao sostiene da tempo.

“Detto questo, però – ammonisce Troise – non possiamo non ricordare che fino ad ora le rare dichiarazioni sono state sempre smentite dai fatti. Se le parole del premier sono il segno di un reale cambio di passo e di una sincera intenzione di mettere la sanità tra le priorità della politica italiana, lo sapremo presto. Il banco di prova sarà la prossima legge di stabilità che a giorni scriverà nero su bianco i numeri per fermare il definanziamento della sanità pubblica”. E in tal senso il leader dell’Anaao avverte che i medici e i dirigenti sanitari non si accontenteranno di una sanità senza tagli e nemmeno “del modesto incremento che, con il più classico dei lapsus, il Presidente sembra annunciare fissando il FSN a 112 miliardi, 1 in meno rispetto al tetto di 113 ritenuto irrinunciabile dal Ministro della salute”. Riprendendo lo stesso parallelismo calcistico usato dal Premier, conclude Troise, “per giocare in serie A bisogna comprare giocatori all’altezza e la nostra sanità, per restare in serie A, ha bisogno di investimenti e finanziamenti adeguati, soprattutto sul suo capitale umano che oggi regge il SSN a dispetto del suo progressivo smantellamento”.

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